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SPECIALE FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI
2013 - 3) Attorno alla Bibbia
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FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI
2013. 50a edizione. Bologna, 25 – 28
Marzo 2013. Un viaggio fra convegni, libri, tendenze,
notizie ("in italiano"). A tappe.
1) Libri e bambini (0-5 anni)
2) Se non classici,
almeno Classicini
3) Attorno alla Bibbia, libri e dibattito
"NELLA BIBBIA HO INCONTRATO"
Il convegno organizzato dalle Edizioni San Paolo, in collaborazione
con Salani Editore e Rizzoli, prende titolo e occasione dal volume,
Nella bibbia ho incontrato, che sarà presentato alla Fiera,
scritto da Pierdomenico Baccalario e pubblicato dall'editrice (Sala
Suite, lunedì 25 Marzo 2013, ore 11.00-13.00).
Nel "Viaggio nelle sacre scritture", che ci è
promesso, l'autore sarà affiancato da Silvia Giacomoni e Giusi
Quarenghi. Scrittrici che si sono già addentrate nella Bibbia, e a
più riprese.
In particolare, nel 2003, anno fecondo di
edizioni, uscì
La Nuova Bibbia Salani di Silvia Giacomoni, di
recente riproposta in una nuova edizione, uscirono i "Salmi per
voce di bambino", ripresi
da Giusi Quarenghi per San Paolo e usci anche una singolare
"antologia" dalla Bibbia, tutta al femminile scritta da Beatrice
Masini per EL Edizioni,
La spada e il cuore.
Donne attorno alla Bibbia.
Giornaliste e scrittrici si cimentano con l’opera di molto “spavento”, come la definisce
Silvia Giacomoni, che la racconta per intero; si concentrano sulle
sue figure femminili, regalando loro vita un’altra volta (Beatrice
Masini); ne ripetono i Salmi, adattandoli
“per voce di bambino” (Giusi Quarenghi).
Raccontano, ciascuna nel modo proprio,
marcando di suono, ritmo e stile, parole antiche. Ed esse
rifioriscono di luce nuova, spingendo i loro testi dalla parte di
tutti.
Di chi li coltiva per studio e per passione e
di chi li ha sentiti nominare o raccontare nelle versioni più
improbabili, per esempio, bambini e ragazzi. Con illustrazioni,
anch’esse assai diverse nella loro provenienza ma di molto risalto
nei rispettivi contesti. Gli interventi sono di Mimmo Palladino (per
la Bibbia di Giacomoni), di Octavia Monaco (per “le donne” di
Beatrice Masini) e di Michele Ferri (per i “Salmi” di Quarenghi).
Come sarà questa nuova voce "discordante" per genere, questa voce
giovane e maschile, che s'aggiunge a una compagnia così autorevole,
e femminile, e s'avventura intrepida nell'opera di molto "spavento",
alla ricerca di incontri?
Questa voce giovane e maschile racconta. Racconta come se aprisse la
porta a un grande romanzo. Il romanzo del mondo. Popolato di
personaggi. Vivi, concreti, che s'affacciano sulla scena, si dicono
e si ritirano. Per poi rientrare per tempo, nel punto giusto della
parte assegnata. Di volta in volta, asserragliati nel loro capitolo
a dire "io", ma come se fossero in dialogo con chi viene dopo di
loro. Un raccordo, una contiguità. Una genealogia, un
popolo che attende di essere l'eletto. Primo motore di questo teatro
del mondo è Dio, e Dio è solo Dio. A tutte le creature a cui Dio fa
spazio nel divenire del mondo è riservata una sorte decisa da Dio e
questa sorte è inscritta nel titolo del breve capitolo intestato a
ciascun personaggio. I fatti che accadono in questo romanzo del
mondo sono fatti voluti da Dio. Sono fatti di meraviglia. Che non
succedono in nessun altro romanzo. Eppure suscitano l'eco di un
ricordo d'infanzia smarrito.
Isacco. Ti aveva colpito. Sai come andrà a finire quella storia.
Invece, mentre leggi, adesso qui, su queste pagine, hai paura ancora
che l'angelo Michele non arrivi in tempo. E vai avanti, ansioso,
chiedendoti, sì ma questa volta come andrà a finire? E ogni volta ti
chiedi come andrà a finire questa volta. Perché ogni volta non sai
come andrà a finire.
E' a tinte forti questo romanzo. Ti sembra che non possa reggere sul
filo del rasoio, che prima o poi si perderà. E invece questo romanzo
non si perde. Anzi, arriva ad una svolta. E' la seconda parte del
romanzo. S'intitola "il Dio con noi". Era molto attesa questa
seconda parte della storia. Dove si parla dell'arrivo di Gesù.
Questo racconto della Bibbia - dal Vecchio al Nuovo Testamento - ha
buone probabilità di essere letto da capo a fondo. E sarebbe la
prima volta per molti.
Più in generale, interroghiamoci sul senso di queste iniziative
editoriali.
Innanzitutto, perché "pensare" a una Bibbia per i bambini, per i
ragazzi? perché pensare di introdurli ad un'opera, ripetiamo con Giacomoni,
"di molto spavento" e, comunque la si consideri, sicuramente
di non facile approccio?
Ritorniamo daccapo.
Si fa un gran discorrere dell'importanza del leggere, leggere fin da
piccoli, e lo si motiva nei modi più svariati. Che si deve leggere
ormai lo ripetiamo come un ritornello. Diamo per così scontato
questo "dover essere lettori", così acquisito, che un sussulto
rispetto a questa determinazione, un sospetto di predica o missione,
non si sa in nome o per conto di chi, qualche volta vengono, si
fanno strada. Allora ci si deve proprio fermare. Per ripensare. Se
no, imperativo o slogan, a seconda dei casi, questo "si deve
leggere" sembra perdere tutta la sua carica.
Dunque, interroghiamoci. "Perché si deve leggere? o noi pensiamo che
si debba fare? Perché consideriamo un bene necessario la lettura? E
ancora, e meglio, e in modo più pertinente a questo contesto: perché
desideriamo, perché vogliamo che i bambini leggano?
Se dovessimo davvero incentrare il nostro discorso su questo quesito
e non lo considerassimo un espediente retorico per mettere sul
tavolo alcune considerazioni, ci toccherebbe l'impresa di scomodare
una biblioteca intera, e dovremmo invocare gli antichi perché ci
soccorrano nella vertiginosa ricerca. Perché porsi questa domanda
significa andare alle origini del pensiero, della cultura
occidentale, della nostra cultura. Che è una cultura scritta. Da
leggere. A cominciare dalle tavolette vergate dagli antichi e dalla
Bibbia.
In fondo, la letteratura ai suoi albori, sotto forma di miti
religiosi e di altra natura, ha permesso all'uomo di esplorare il
significato della sua esistenza e l'ordine del mondo. Nacque quindi
per dare forma alle visioni dell'uomo.
Anche quando
la scrittura diventò più comune, gran parte della letteratura
registrata
era ancora dedicata ad argomenti connessi con la religione, tanto
che si è universalmente creduto che "Al principio era la parola, e
la parola era con Dio, e la parola era Dio". Per millenni la
scrittura e la lettura sono state arti arcane che conferivano poteri
e privilegi speciali. Ci volle una lotta lunga e difficile prima che
all'uomo fosse permesso di leggere le Scritture, e la stampa, non
dimentichiamolo, cominciò con una edizione della Bibbia e
successivamente di altri testi religiosi. Fu dal Buon Libro
che s'insegnò ai bambini a leggere, e solo dopo che
all'uomo si permise di leggere le Scritture l'istruzione diventò
universale.
Leggere la Bibbia ha quindi le sue buone motivazioni.
Si, ma come "farla leggere"?
Questo è il soccorso che ci portano le opere che abbiamo già citate
e anche quest'ultima, benvenuta, Nella Bibbia ho incontrato
di Domenico Baccalario.
(di
Rosella Picech,
Alicenelpaesedeibambini.it, Marzo 2013)
(continua:
4)
La Fiera oltre la Fiera)