La Nuova Bibbia Salani

La Nuova Bibbia Salani in una nuova edizione. Di nuovo "raccontata per intero da Silvia Giacomoni". Anche ai bambini?

"La Nuova Bibbia Salani. L'Antico Testamento raccontato per intero da Silvia Giacomoni, con una lettera del Cardinale Carlo Maria Martini, un'introduzione di Gherardo Colombo e con 41 tavole di Mimmo Paladino", esce in una nuova edizione economica (ottobre 2012).
L'abbiamo letta pensando di poterla trasmettere ai bambini.

Dà licenza di lettura Silvia Giacomoni. E così, a La Nuova Bibbia Salani, all’Antico Testamento da lei “raccontato per intero”, ci si accosta con inclinazione personale, ci si addentra a talento.
Infatti, nelle “Istruzioni per l’uso”, vero viatico per il lettore, Giacomoni dice: “ La Nuova Bibbia Salani si presta a molti tipi di lettura. Si può leggere dall’inizio alla fine, ad apertura di libro o dando la precedenza ai titoli che attirano maggiormente. Si può leggere mentalmente, da soli, e poi ripetere a voce alta i passi che sembrano adatti alla comprensione di un bambino. Certe parti dialogate si prestano a essere lette in classe, distribuendo le parti. Nella grande foresta biblica, ciascuno può tracciarsi un sentiero: con la paura di perdersi”.

Proviamo?

Mettiamo una rubrica di posta, dedicata a gente che si occupa di bambini. Dei loro libri, delle loro letture, dei loro giochi, dei loro teatri.
Mettiamo che Fabio debba allestire una recita in parrocchia; Giusi, scene e teatri a un campo scout; Anna, promuovere la lettura in biblioteca e Laura coinvolgere una scolaresca nell’animazione di un testo.
Succede. Davvero, succede. E il consiglio più richiesto, da educatori di parrocchia e di colonia, capi scout, insegnanti a scuola, bibliotecari in procinto di far vacanza con i bambini che rimangono in città, accomodandoli fra i libri, è quale libro adopero? Quale libro, per la lettura ad alta voce, animata, sceneggiata, recitata?
Appena capita un’altra volta, appena capita che l’insegnante, l’animatore di parrocchia, l’assistente di colonia, la bibliotecaria, chiedano mi dai un consiglio per il mio teatro, la mia lettura in classe, la mia recita in vacanza….la risposta certa è questa: una passeggiata nella grande foresta della Bibbia, questa Bibbia, dove “ciascuno può tracciarsi un sentiero: con la paura di perdersi”.
Andiamo.
Tema: i fratelli.
Tempo mitico, Genesi, Capitolo quattro, “dove nascono Caino e Abele, c’è la storia terribile di Abele ucciso dal fratello e si dice degli altri uomini antichissimi che vissero dopo di loro sulla terra”.
Bene. Il tempo è stabilito, il soggetto esposto. La “sceneggiatura”, scarna, dettagliata, dà conto dell’antefatto e dei personaggi che ne sono attori. Adamo e Eva, cacciati dal giardino Eden, si accingono, rispettivamente, a lavorare con fatica, a partorire con dolore. Il tutto descritto in cinque righe. Il testo è semplice, incalzante, spiccio e concreto, come usano i bambini. Il tempo scorre con una parola in meno. E’ sintesi, indicazione.
Chi fa Adamo, e chi Eva. Vengono poi Caino e Abele: si distribuiscano le parti. Nessuna infanzia è menzionata. La scena che s’annuncia è già di dramma. Non si sa perché Dio guardi Abele che gli dona l’agnellino, e non Caino con la frutta. Sembra di aver già visto il quadro, anche se mai con questo lampo. Attento a te Caino dice Dio, che legge la gelosia nei cuori. Il fratello non ci pensa su. Agisce. Con il dialogo e il disastro che tutti sanno. Qui, lapidario, viene ripetuto da Dio il segno rosso sulla fronte: che si sappia che Caino ha ammazzato, ma si sappia anche che non lo si deve ammazzare.
A questo punto, l’insegnante, l’animatore di colonia, la bibliotecaria….potrebbero intervenire. Voce fuori campo, l’insegnante, l’animatore di colonia, la bibliotecaria…ricorderebbero quanto ancora al mondo sia disatteso quel comandamento. Giù le mani da Caino! Perché domanderebbero i bambini? E si aprirebbe un altro teatro ancora. Scene di questo mondo da riallestire, storia in questa storia.

Non sembri irriverente rispetto all’opera, questo procedimento
. Divagare, integrare, prospettare altri sguardi all’interno del testo è metodo per Giacomoni, mutuato per altro dalla sua lettura della Bibbia, come lei stessa afferma nell’introduzione. Dunque, una doppia spinta ad osare.
Un esempio vicinissimo del suo procedere. Due righe più in là di Caino e Abele, all’interno dello stesso capitolo, si dice dell’altro figlio di Adamo e Eva. Di Set, e di quel che fece, Giacomoni dice: “I cristiani raccontano la leggenda che Piero della Francesca ha affrescato in modo meraviglioso nella Basilica di San Francesco a Arezzo”. E, ispirata dal santo protettore (Piero e non Francesco), dà corpo al racconto che porta dritto dritto da Set alla croce di Gesù. Di questo figlio di Adamo e Eva, i musulmani dicono, sempre attraverso Giacomoni, che fu il primo uomo a farsi crescere la barba e che fu lui a costruire il santuario della Mecca, anche se per altri maestri dell’islam la Kaabà è stata fondata da Abramo e Ismaele.

Ebrei, cristiani, musulmani… Ma allora ha ragione il Cardinal Martini quando nella sua lettera a Silvia, in postfazione, scrive: “Personalmente ho sempre ripetuto che la Bibbia è il libro del futuro dell’Europa e anche del mondo intero. Non posso qui spiegare ciò che intendo con queste parole, ma sono certo che un libro come il suo darà ragione a questa mia affermazione. Abbiamo tutti bisogno di riportarci alle radici bibliche, che sono poi quelle dell’umanità e nelle quali sono contenute le premesse per un futuro di accettazione e comprensione del diverso e insieme di stimolo comune e condiviso ad andare più oltre nel cercare ciò che è vero, giusto e buono per ciascuno di noi e per tutti”.

Un ultimo esempio, seguendo l’invito dell’introduzione. Apriamo a caso. Ci capita “Il libro di Esdra e di Neemia”, pagina 397, Capitolo undici “ dove assistiamo a una cerimonia religiosa del 396 a.C. che la tradizione ebraica considera l’atto di nascita del giudaismo, la religione dei figli di Israele passati attraverso la deportazione nella Babilonia. Sulla pubblica piazza i primi libri della Bibbia portati dall’esilio vengono letti a voce alta da Esdra e poi tradotti e spiegati in aramaico dai leviti in modo che tutto il popolo possa capire:è il primo targum della storia”.
(Lì accanto, scarabocchio d’artista in nero, Esdra che legge. Una luce guizza dalle sue mani, tredici facce di piatto, essenziali come quelle che fanno i bambini, stanno per gli uomini indicati al suo fianco. Così Paladino lo interpreta).

La Nuova Bibbia Salani, L’Antico Testamento raccontato per intero da Silvia Giacomoni con una lettera del Cardinale Martini, un'introduzione di Gherardo Colombo (come il Cardinal Martini parla di Europa riferendosi alla Bibbia Salani così Gherardo Colombo parla di "libertà", ndr)  e con 41 tavole di Mimmo Paladino, Salani, 2012, p.766, € 14,90.

N.B La Salani (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) in occasione delle celebrazioni dei 150 anni della casa editrice, per ribadire la sua storica vocazione all'immagine (vedi la bella mostra "Da Pinocchio a Harry Potter", allestita al Castello Sforzesco di Milano, aperta fino al 6 gennaio 2013), indice un concorso rivolto a illustratori e grafici, esordienti e professionisti, italiani e stranieri.
Ai concorrenti si richiede  di "ripensate e reinterpretare sia dal punto di vista grafico che di illustrazione, e realizzare con qualsiasi tecnica" le dieci copertine (e fra esse figura la copertina de La Nuova Bibbia Salani) "che hanno contribuito al successo e al riconoscimento della nuova Salani". I lavori saranno vagliati da un comitato presieduto da Italo Lupi e composto da Stefano Salis, Andrea Kerbaker, Luigi Spagnol, Andrea Balconi e Mariagrazia Mazzitelli che scegIlierà le 10 migliori nuove proposte.
(Informazioni a questo indirizzo.http://www.salani.it/editoriali/concorso_di_grafica_e_illustrazione.php).

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, ottobre 2012)
 

 

 

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