Trastulli
poetici e acquerelli stupiti dei loro stessi prodigi favoriscono
la nascita di questo Arlecchino. Burla d’origine, che
stabilisce un carattere, il Nostro sguscia dall’uovo.
E’
l’Allegria che lo ha generato, per destini volti allo scherzo,
alla facezia, all’arguzia. Ma Arlecchino tutto questo non sa.
Ancora non s’è procurato l’ingegnoso vestito
multicolore, e distinguere ancora non può il languore causato
da fame da un molesto pensiero. E’ ignaro, questo Arlecchino, ma “grande,
pensante, parlante”.
Ed è così che s’avvia per quel sentiero (più volte narrato, ma mai così
ricco di colori e di umori, ingegnose trovate, giochi
linguistici e ribaltamenti di senso, di fine e giocosa ironia),
che lo conduce al Carro della Commedia dell’Arte.
R.Piumini – Giovanni Manna
La nascita di Arlecchino
Fabbri, 2002, p.28, Euro
14,00
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