Un'alternativa
alle "belle discipline" della scuola.
"Brutte scienze", "Brutte storie", "Brutta
geografia", collane di Salani, improntano i loro libri
a una pedagogia spregiudicata, che bada al fine rinnovandosi
nel mezzo. Il fine, guarda caso, è sempre l'apprendimento
che, a questa scuola, diventa l'ora che passa troppo in fretta,
assorbiti come si è dal gioco, dal divertimento. Il mezzo
è l'altra faccia della medaglia, finora trascurata. Ed
è mirato. Punta diritto al cuore di un bambino che sta
per diventare ragazzo e , di nascosto o a piena voce, pronuncia
la parola di rottura che scandalizza i grandi e li preoccupa.
Nel badare così marcatamente alla psicologia dei ragazzi,
eliminando ogni distanza fra le loro propensioni al gusto del
comico, dello humour nero, della trasgressione alla pulizia,
all'ordine, inclinando invece verso tutto ciò che sa
di "schifezza" e di paradosso un po' demenziale, sta
il successo di questi volumi, nella forma così compiacenti,
nell'informazione così rigorosi.
In particolare, Irosi irlandesi, scritto da Terry Deary e illustrato
con vignette esilaranti da Martin Brown, mette in scena il carattere
di un popolo, narrando secoli di agghiaccianti avvenimenti che
arrivano sino a un violento ventesimo secolo. Da imparare: come
furono catturate delle statue di cera, quali guerrieri andarono
in battaglia nudi, quali sono le venti più famose maledizioni
irlandesi. E via di questo passo, a conoscere in modo irriverente,
ma per davvero, la loro storia.
Terry Deary
Irosi irlandesi (Brutte Storie)
illustrazioni di Martin Brown
Salani, 2002, p.192, Euro 7,40
ISBN 88-8451-193-3
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