

SULLA
SERIE.
Beast
Quest, narrativa per
bambini,
Cosa fanno i dinosauri, l’albo illustrato, HILDA, il fumetto.
In
fondo si abituano fin da subito, amano la sicurezza che deriva dai
volti noti, dai contesti conosciuti, dagli amici. Se s’affezionano,
se la molla scatta (e molti s’adoperano perché scatti) è fatta.
“Voglio un altro libro come quello”, raccontava Denti, nel suo “i bambini
leggono”. E “come quello” significa spesso che dentro “quello” ci sia
sempre lo stesso personaggio, con la sua corte di piccoli amici.
Crescono. Peppa Pig rimane il ricordo più bello, come l’orsacchiotto
di un tempo.
Se sono maschi, ma sembra ormai senza distinzione di genere, anche
le femmine (perché si provvede, come sempre, a fornire una compagna
al maschietto), virano a cose più forti, che creino spaventi, con
cui cimentarsi, da cui separarsi, superandoli. Ecco allora i
dinosauri, travestiti anche di interesse scientifico, ma soprattutto
mostri, in tutti i formati: di carta a due dimensioni, di plastica a
tre dimensioni, sui libri, l’ipad, da sconfiggere nei videogiochi,
da travestircisi a carnevale (sempre con l’inconscio intento di
esorcizzarli).
A onor del vero esiste una categoria di dinosauri davvero fuori
dell’ordinario, amicissimi dei bambini, addirittura loro sostituti,
nell’accollarsi quelle incombenze così antipatiche volute dagli
adulti. A tavola, quando si va a nanna…. E cosa fanno questi
dinosauri?
Alligna, nella serie, per diritto di lunga permanenza
nell’immaginario condiviso di grandi e piccoli, e per amore sincero
di quella lettura con figure, il fumetto. Genere che si è evoluto, e
adesso che si chiama anche grafic novel suscita molti consensi di
critica.
Beast Quest. Ancora una serie.
Fantasy? E come diversamente? Questa volta una serie in formato
piccolo, per lettori davvero molto bambini. Ancora suggestionati
dalle fiabe nelle varie versioni, offerte in era attuale, da libri,
film, prevalentemente d'animazione, videogiochi, con annessi e
connessi.
Beast Quest la scrive un giovane inglese di non più di trent'anni,
che ha mietuto successi in tutto il mondo con i suoi maghi, buoni e
cattivi, e Bestie or buone or cattive, a seconda di chi
le soggioghi.
Ma soprattutto dando volto a un giovanissimo eroe, Tom, poco più di
un bambino, che s’aggiunge alla schiera di quei personaggi
predestinati a imprese titaniche, anche se non esibiscono
contrassegni evidenti.
La geografia in cui si collocano le storie di Beast Quest assomiglia
molto ad altre lande fantastiche: la mappa che disegna il regno di
Avantia, che il nostro giovane e intrepido eroe deve salvare, è posta
in disegno ad ogni apertura di libro ma la ritroviamo viva e
palpitante nelle sue mani, quando intraprende il viaggio rischioso
che dovrà portare a salvezza il suo popolo, pronta a segnalare
pericoli e vie di salvezza: è la dotazione che
Tom ha ricevuto dal mago buono di corte.
Dovete sapere che il regno di Avantia era un regno felice finché un
mago cattivo si mise di mezzo, sobillando le "Bestie", creature
mostruose forti e potenti, garanti del buon vivere fino
all'intervento malefico di un mago invidioso.
Dunque, come ogni eroe che si rispetti, nonostante le sembianze
pressoché impuberi il piccolo
Tom,
dotato degli
opportuni magici conforti (una spada, una chiave d'oro
la mappa prodigiosa)
parte per affrontare il nemico di turno. Si tratta di
neutralizzarlo, le
istruzioni per la manovra gli sono fornite. È più facile a dirsi che
a farsi. Le fatidiche prove non mancheranno, come del resto i
fiancheggiatori amici, una bambina, un lupo, un fedele cavallo.
I prodigi che si disseminano in capitoli brevi, scritti in grande, le
trepidazioni per la vita e la riuscita del giovane eroe sono adeguate alla pagina e non durano molto, l'epilogo è
scontatamente glorioso. Almeno per questo episodio che abbiamo letto “Ferno,
il Signore del Fuoco”, supponendo comunque che così succeda anche
per gli altri.
C'è da dire che la prima uscita della serie, Ferno, è finita subito
in classifica dei più venduti della categoria. C'entrerà
di sicuro l'allettante prezzo di un euro, con cui è stata
propagandata, ma non è escluso che il mix di fiaba, echi di miti già
letti e ascoltati, mostri, maghi che creano piccoli brividi nei
personaggi come nei loro lettori, altrettanto piccoli e giovani,
abbiano la loro presa emotiva..
Fra le nostre mani, il già citato Ferno – il drago- (venduto a 1
euro) e anche Sepron – il serpente marino, Arcta- il gigante della
montagna, Tagus, l’uomo cavallo, che però costano 5,90 euro. Ma i
titoli si susseguono in uscita di giovedì in giovedì con Il Corriere
della sera, fino a completare la serie che ne conta 18. Chissà
quanti se ne conteranno a Bologna!
Cosa fanno i dinosauri
quando… I primi due albi
illustrati della serie Che cosa fanno i dinosauri
quando è ora di mangiare? Che cosa fanno i dinosauri quando
è ora di dormire? sono usciti l’anno scorso; per la Fiera di
Bologna di quest'anno si vedranno: Che cosa fanno i
dinosauri quando è ora dei capricci?, Che
cosa fanno i dinosauri quando è ora della scuola? ma se il Castoro,
la casa editrice che li pubblica nella versione italiana, decidesse
di stampare tutti quelli che sono già usciti in America,
potremmo ben dire che prossimamente ci sarà un’invasione di
dinosauri.
Oddio, i dinosauri di questi libri, sono pacifici, buoni, sorridenti, si assoggettano a ogni
volere di mamma e papà. Come dei bravi bambini. Davvero. Basta
guardarli mentre vanno a nanna, a tavola, a scuola, anche quando
scocca l’ora dei capricci. E per ora ci fermiamo qui.
L’idea di richiamare alle pagine dei libri per bambini con i loro
nomi altisonanti questi bestioni che si sono estinti molto ma molto
tempo fa, procurando alla vita sulla terra importanti e vistosi
cambiamenti, è stata un’idea geniale, che sfrutta l'espediente
retorico dell'affermare negando
(farebbe così il dinosauro? il renitente, il capriccioso, che
scalcia, pesta i piedi, combinandone di tutti i colori, in un
delirio surreale e grottesco di immagini in situazione? Farebbe come
te? giammai). Idea grandiosa ancor più se considerata da
vicino, nella sua realizzazione sulla pagina, lì dove si rappresenta la scena
familiare per eccellenza, con mamma papà e dinosauro a fare le veci
del figlioletto.
Ci dicono che la serie, scritta
da Jane Yolen, autrice e poetessa americana e da Mark Teague, autore e
illustratore americano, sia stata concepita per sollecitare i bambini
alle buone maniere.
Tutti i genitori sperano
che sia la volta buona, i tentativi precedenti non hanno fatto
breccia nel proposito coriaceo del bambino di fare a modo proprio.
Siamo comunque convinti che ogni bambino che avrà per le mani il
dinosauro di turno della serie "Cosa fanno i dinosauri quando...",
anche se non si dovesse emendare, non potrà non divertirsi, godendo di queste storie minime,
pressoché didascalie pronte a sottolineare illustrazioni con figure
meravigliosamente retrò. Alla fine di ogni albo illustrato, i
bambini non potranno che ripetere (vedi citazione di Denti ricordata
sopra): voglio
un altro libro come quello! E così “leggere”
potrà diventare anche una ”buona maniera”.
HILDA. Da Nobrow,
piccola e ricercatissima casa editrice inglese, alla giovane
attivissima Bao Publishing. Luke Pearson (1987) arriva in Italia,
accompagnato dai lusinghieri commenti della critica internazionale,
con la serie a fumetti di
Hilda. Una fulgida apparizione.
Il fumetto, che evoca immediatamente atmosfere magiche e rarefatte,
richiama alla pagina saghe e leggende del Nord. Troll, elfi e
giganti, organizzati attorno alla vita degli uomini. Esseri
dispettosi e complici, forze imprevedibili con cui è bene scendere a
patti, regolare i conti.
Protagonista indiscussa di queste storie, una bambina. Hilda ha i
capelli blu, la testa grande e tonda, gli occhi enormi, grandi
spalancati vigili. Una bambina dei fumetti, una bambina della
realtà. E’ avventurosa, intrepida ma spesso pronta a una opportuna
ritirata. Hilda vive in una valle circondata da grandi foreste,
montagne innevate. Non è sola. Con lei, una mamma e un amico, un
animaletto affezionato e strano. Una vita nella natura, lontano
dalla città, per scelta: Hilda e la mamma sono cittadine confinate
nel loro splendido isolamento, circondate da libri, comodi divani,
tavoli da disegno, che suggeriscono confort, accessibilità allo
studio e al lavoro. Nulla di rustico. Ma fuori…
Fuori, tutt’intorno, brulica una vita estranea alla civiltà e ben
nota alla fiaba.
Finora sono quattro gli albi usciti in Italia :
Hilda e il Troll e
Hilda e il Gigante di
Mezzanotte,
Hilda e la parata dei pennuti
e
Hilda e il segugio nero.
Gli albi con disegni ricchi di dettagli, dotati di grande
espressività, immersi nei colori -determinanti nello stabilire tempi
e atmosfere, appartenenza e disorientamento, traumi e
ricomposizioni- rivelano l’accostarsi alla pagina di un autore
capace di attraversare generi e stili con originale destrezza.
(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Marzo 2015)