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Speciale/ Libri per
bambini e ragazzi/ Fiera di
Bologna 2010
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Fiera Internazionale
del Libro per Ragazzi 2010, quarantasettesima edizione, Bologna, 23 – 26 marzo 2010.
I libri degli editori italiani.
Oltre 1.200 gli espositori, di cui 1.100 esteri (oltre 60 i paesi
rappresentati), offrono alla Fiera del Libro per ragazzi una panoramica
di ciò che si produce di meglio nell'ambito dell’editoria di
libri e dell’illustrazione per ragazzi nel mondo.
In Italia, la produzione di libri per bambini e ragazzi
conta su 180 case editrici attive
nel settore e un mercato di 149.685.000 euro.
Un settore, quello del libro per bambini e ragazzi, che registra una crescita costante: dalle 951 novità
del 1987 (anno di svolta), alle 2.300 del 2007, con un’offerta
che comprende cartonati e album illustrati, narrativa,
divulgazione scientifica, manuali e guide turistiche, e una
vasta scelta per il lettore da 0 a 14 anni, tra autori, generi,
formati, prezzi (dati riportati alla recente presentazione di Bolibrì, festival internazionale dedicato ai libri per bambini e
ragazzi - fonte: Ufficio studi Aie, Istat, Liber, Doxa per Ice).
Come si orienta questo settore dell'editoria italiana, nella
scelta di temi, generi, formati, esibita nella vetrina della più
importante manifestazione del settore a livello mondiale?
A ben cercare, fra topi famosi, fatine stucchevoli, ballerine
direttamente importate dalla televisione, fantasy interminabili,
tutti rigorosamente di serie,
si trovano anche buoni libri, eccellenti illustrazioni,
lodevoli iniziative editoriali. Alcuni di essi sono di
seguito recensiti. Altri lo saranno successivamente, al di là della
Fiera.
L'ANNO
RODARIANO. Il 2010 è a tutti gli effetti “un
anno rodariano”. E’ il novantesimo anniversario della nascita di
Gianni Rodari, il trentennale della morte e il quarantennale della
assegnazione al grande scrittore italiano del più prestigioso
riconoscimento internazionale, l’ H.C. Andersen Award (1970, a Bologna),
il Nobel della letteratura per ragazzi. A questo auto: re, considerato un
“classico”, tradotto in più di 50
lingue, Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna 2010 dedica
un omaggio e lo fa attraverso una serie di seminari e incontri e un
concorso di illustrazione (che ha registrato 846 adesioni da tutto
il mondo).
La EL, gruppo editoriale (EL, Einaudi Ragazzi, Emme
Edizioni), che ha progressivamente acquisito nel corso degli anni
tutte le opere di Gianni Rodari, ordinandole e redistribuendole in
nuove collane, celebra a Bologna queste ricorrenze, sorretta da un
progetto editoriale, che si apre con il catalogo generale 2010
dedicato, prosegue con un elegante catalogo delle disponibilità
(sulla copertina di entrambi campeggia un bel ritratto del Favoloso
Gianni), e si articola in diverse altre pubblicazioni: edizioni
critiche e nuove edizioni delle opere (molte illustrate con
illustrazioni d'autore). Si possono citare fra le novità: "La
Biblioteca di Gianni Rodari", collana (Einaudi Ragazzi), che
"intende con semplicità ed eleganza fornire al pubblico giovane e
adulto la parte più significativa della sua produzione"; Fiabe
lunghe un sorriso, è un libro della collana fresco di
stampa: le fiabe uscite tra il 1949 e il 1969 sulla "Domenica dei
piccoli, inserto di "L'Unità", sul "Pioniere" e sul "Corriere dei
piccoli", nel 1978 sono state raccolte in volume per la prima volta
dagli Editori Riuniti; in questa edizione, in cui riprendono la loro
"vivacissima geografia immaginaria che manda in vacanza isole e fa
camminare le montagne", diventano particolarmente "sorridenti",
grazie alle belle illustrazioni di Sophie Fatus. Continua la
pubblicazione di altri bellissimi albi illustrati con le storie di
Rodari: citiamo Tante storie
per giocare, illustrato da Pef e Storia universale,
illustrato da Maurizio Santucci (Emme Edizioni) che risolve in 150
parole, fantasiose e illuminanti, il compito dell'uomo di rendere
vivibile il mondo, fin dalla sua comparsa; le pagine del volume,
mobilitate da disegni a colori vivacissimi, gareggiano nobilmente in
fantasia con il testo dell'autore. E , ancora una volta, rimandiamo
a Tonino
l'invisibile, nel volume Emme Edizioni, arricchito dalle immagini splendide di
Alessandro Sanna, che non potrà mancare sugli scaffali di
Bologna, assieme ai tanti altri albi che recentemente hanno fatto
leggere Gianni Rodari da angolazioni nuove, grazie a un intervento editoriale, che ha destinato molti testi a edizioni a
sé stanti, scorporandoli dalle raccolte d'origine, e dotandoli di
illustrazioni d'autore, rendendo così davvero ampiamente trasversale
l'accesso alle opere di Rodari. Nella vetrina di Bologna anche un
saggio, "Una storia, tante storie",
di Pino Boero, uno dei massimi esperti dell'autore in Italia.
"OLTRE
LA GAY BARRIER". Questo il titolo di copertina della rivista "Liber"
(Gennaio-Marzo 2010), che rimanda
al dossier dedicato all'interno: "omosessualità e omofobia
nell'attuale letteratura per ragazzi". Molti i contributi di
scrittori, psicologi, esperti; particolarmente interessante, per
noi, il "percorso tra i libri
che parlano di omosessualità" di Fernando Rotondo: "Dagli anni
Novanta a oggi la letteratura per ragazzi ha progressivamente
infranto la gay barrier, seguendo un percorso che in Italia si è
rivelato lento rispetto ad altri paesi, ma inarrestabile. Di fronte
agli episodi di intolleranza che recentemente hanno scatenato
polemiche e dibattiti, le storie di omosessualità continuano a
essere pubblicate, e raccontano di serenità, emozioni, ironia".
A testimoniare il coraggio e l'assenza di pregiudizio, di più,
l'obiettivo di educare alla comprensione di sé e alla tolleranza nei
confronti degli altri, che animano gli intenti progettuali di tanta
parte dell'editoria di libri per ragazzi, ricordiamo che
Fenicotteri in orbita (di Philip Ridley, scrittore di
rara intensità, indagatore d'anime e di violente periferie), una
raccolta di racconti, cruda, esplicita, emozionante, di tribolazioni
familiari, di dolorosa scoperta del sesso, fu pubblicata in una
collana Mondadori per ragazzi nel 1990 e, ora, in una nuova edizione
Salani (dopo che ne ne erano perse le tracce, come succede a tanta
buona produzione), che si troverà a Bologna; che Lettere
dal mare di Chris Donner, (attraverso le lettere di un
ragazzino, scritte con fresco umorismo e genuina amarezza, scopriamo
i retroscena di un dramma familiare scatenato dall'omosessualità del
figlio, e fratello, maggiore) comparve in una collana EL, sempre in
quegli anni, e ora viene riproposto in una bella
edizione illustrata
in Einaudi Ragazzi, con questa dichiarazione editoriale: "Pubblicare
questo testo quando in Italia assistiamo a episodi allarmanti di
omofobia significa credere ancora nel potere della letteratura per
ragazzi e nella sua capacità di mostrare e osservare i fatti da
prospettive nuove".
Farà discutere anche in Italia? susciterà polemiche come negli Stati
Uniti, dove i genitori di una scuola di Shiloh (piccola
comunità dell'Illinois, a poche miglia da Saint Louis) chiesero che
And tango makes three fosse rimosso dalla biblioteca
locale? Arriva a Bologna, pubblicato da Edizioni Junior, E con
tango siamo in tre, versione italiana di And tango makes
three, un libro illustrato per l'infanzia, che narra la storia
vera di due pinguini maschi di uno zoo, legati l'uno all'altro,
fedeli l'uno all'altro, che adottarono un uovo abbandonato. Una
coppia di fatto, dunque; una coppia omosessuale. A proposito della
pubblicazione del libro, che ha scandalizzato quella piccola
comunità, molte famiglie e molte scuole, in diversi posti d'America, il Publisher’s Weekly
si è invece espresso così: il racconto offre un’immagine "delle
famiglie non tradizionali, che anche i giovani possono capire».
DISABILITA': vedi alla voce "autismo". Sulla disabilità s'è
spesa tanta narrativa dedicata ai bambini e ai ragazzi. In racconti
e romanzi, alcuni riusciti, validi di per sé, altri meno, si è
cercato di stabilire il diritto incontestabile di chi è svantaggiato
ad avere riconoscimento, rispetto, accoglienza, e di trasmetterlo
come principio inderogabile ai più giovani, a maggior ragione di
questi tempi, in cui i disabili sono soggetti a trattamenti
orribili, vergognosi, disumani (si vedano i casi registrati sul
Web), anche da parte di bambini e ragazzi su altri bambini e
ragazzi.
Sul perché oggi ci si soffermi con maggior frequenza su quella
sindrome, che sotto molteplici varianti va sotto il nome di autismo,
è difficile dire. Se non per l'alone suggestivo, appunto generato da
libri e da film, che circonda l' "l'incomunicabilità" dei soggetti
che ne sono affetti.
Di fatto, a Bologna, si troveranno opere che la rappresentano in
vari contesti narrativi.
Lettura forte, quella di Ben X di
Nic Balthazar (Giunti editore), emozionante, incalzante, così coinvolgente da calare chi
legge nella gabbia disperante che è la vita di un ragazzo
diciassettenne, sprofondato nella pressoché totale prigionia di se
stesso. Nella storia raccontata, s’avverte l’eco dell’attualità che l’ha
influenzata. La malattia, l’autismo, che oggi dà nome a molti
sintomi che in passato avevano altra qualificazione; il male
sociale, il bullismo, che sempre più spesso colpisce il disabile (si
veda la cronaca); la dannazione, la droga: nel romanzo compare come
una forzata, violenta iniziazione, un brutto scherzo giocato:
tuttavia non molto dissimile dalla lusinga che risucchia i ragazzi
nella realtà, all’uscita di scuola, in discoteca…
Ma il romanzo va oltre, aprendo in finale un nuovo
scenario. Una spettacolare macchinazione, strabiliante come un
effetto speciale del cinema, punta al trionfo della giustizia
(smascherati i bulli degeneri che infierivano sul ragazzo disabile)
e ad una allucinazione consolatoria, che quieta il travaglio del protagonista.
Ci dicono che l’autore si è ispirato per l’opera a un fatto davvero
accaduto, che purtroppo non ha avuto l’epilogo, un po’ sorprendente
ma fausto, della finzione. E che Nic Balthazar, l’autore, ne ha anche tratto un testo teatrale e un film
pluripremiato, candidato dal Belgio, paese in cui vive, agli Oscar
2007. Insomma, quel che si dice un trionfo dell’opera. Con buona
pace di tutti i veri “Ben X”.
Il bambino che mangiava le stelle
di Kochka (Salani Editore) è un romanzo breve e poetico. Ed è alla
poesia, che demanda il dire che mai potrà essere detto all'interno
di un discorso comune. Lei, il bambino autistico e il cane. Un
terzetto quasi perfetto. Tutelato da una tata, che sembra piovuta da
un altro pianeta. Assieme al bambino affidato alle sue cure. Lei è
la ragazzina del piano di sotto, di quell'età in cui si contano
ancora le stelle per capire il futuro. Pur sapendo che la strada si
fa percorrendola. Pronunciando molti perché (perché Matthieu è
autistico?; perché Francois non può fare il cane?). Confidando nelle
sue proprie risorse, aggregando anche l'amica del cuore, Lucie
parte alla ricerca di una risposta alle sue domande. Protagonista in
tutto, anche nel racconto in prima persona, la ragazzina registra in
un diario gli incontri, i tentativi, le astuzie escogitate per
"toccare" il cuore di Matthieu, avvitato su se stesso, intrappolato
negli oggetti che guarda e in cui totalmente si identifica (vaso,
specchio, piatto, cucchiaio...), letteralmente aggrappato ai capelli delle donne
come unica ancora che lo salvi. Come uno studioso del fenomeno, che
si dà ragioni di poesia e non di scienza, Lucie annota, sottolinea,
prova e riprova, qualche volta esulta davanti allo
spiraglio di una novità nel comportamento di Matthieu. Ma come
aprire un varco? Come farsi avanti? Potrà aiutarla quel cagnetto
educatissimo che non ha mai saputo di essere cane in mano ai suoi
ridicoli padroni? E quella tata muta, che sola, lei sola, sembra
sempre sulla soglia di una porta che forse s'aprirà? Con
perseveranza, sano umorismo, ferma convinzione di farcela, Lucie mette
assieme la sua strana compagnia. Ogni membro avrà la sua parte
legata a quella dell'altro. Chissà che alla catena non si aggiunga
un nuovo anello... e perché no? anche un proposito di vita futura. Una
magnifica opera prima.
Il mondo è anche di Tobias di Elena Spagnoli Fritze, con
illustrazioni di Michele Ferri (Lapis Editore). Entra in scena una
madre. Che parla, lei, per due. Per sé e per il suo bambino. Ma lui sembra non sentirla e tace. Che si sia perso nella
vastità del cielo? Lui così piccolo, già
cosmonauta, lontano dal mondo, come il Piccolo Principe? Se le
parole non valgono a raggiungerlo, potrebbero forse valere le storie dei libri?
"Piccolo Principe" e "Lancillotto": una corona per l'uno, l'elmo e
la spada per l'altra. Funziona. Cade quel terribile paragone con la
scimmietta (si faccia imitare, disse il dottore alla madre,
dichiarando suo figlio autistico). Il bambino portò alla madre un
simbolico elmo, una scatola, e si incoronò con una corona di stoffa.
Facendolo, tacque. Ma la madre capì. Io, tu. Allora la madre si mise
a scrivere la storia che il bambino viveva sul suo proprio pianeta.
Scrisse c'era una volta ...e parlò di draghi che respingevano il
bambino da scuola, piccoli perfidi elfi dei giardinetti che gli
gridavano scemo, registrò anche l'ingiustizia capitata alla
spiaggia, e ogni volta scrisse: la scuola... i giardinetti... la
spiaggia "è anche di Tobias", così si chiamava suo figlio. Lo fece
senza mai adoperare la spada ma tenendosi l'elmo. Ma " il mondo è
anche di Tobias" lo pronunciò solo una sera, stringendo il bambino e
guardandolo giù, più giù, nel profondo degli occhi del cuore. Seppe
così di essere uscita dal tunnel dell'angosciosa incertezza che
l'attanagliava riguardo a suo figlio, seppe che lo avrebbe accettato
per sempre, così come era. Perché Tobias era veramente speciale.
Ancora una volta, è il soccorso della poesia che offre le parole per
dirlo. Per scrivere come scrive l'autrice, e anche rappresentarlo,
con immagini intrise nell'acqua santa dei "Salmi", già
frequentata dall'illustre disegnatore.
MIGRAZIONI/Razzismo.
Cambia lo scenario che fino a qualche stagione fa rappresentava i
migranti e le loro molte tribolazioni, complicate da un imperante
razzismo, attraverso racconti e romanzi di
fantasia. Ora, a entrare in gioco, sono le voci vive di chi ha
esperienza delle migrazioni per i suoi natali, come nel caso di
Migrando di Mariana Chiesa (Orecchio Acerbo editore), o di chi
si spende nel rintracciare e ricostruire vite vere, diventate
emblematiche nella storia della conquista dei diritti civili: NO "il rifiuto
che sconfisse il razzismo" di Paola Capriolo (edizioni EL).
Migrando di Mariana Chiesa, argentina, nipote di emigranti
spagnoli che vive e lavora oggi in Italia, è un libro sulle
migrazioni, sulla storia e sulle storie di due migrazioni raccontate
senza parole, solo attraverso le immagini. Come una grafic novel che
abbia tralasciato i suoi commenti, e si affida solamente alla forza
e alla bellezza dei suoi segni, scorre sotto i nostri occhi "la
migrazione". E' la migrazione italiana
degli inizi del Novecento, quando bastimenti carichi di italiani,
spagnoli, irlandesi, tedeschi, polacchi, francesi lasciavano i porti
europei per attraversare l’Oceano e raggiungere le Americhe. E' la
migrazione di oggi, dove carrette del mare solcano il Mediterraneo
colme di magrebini, eritrei, yemeniti, sudanesi, pakistani per
raggiungere le coste europee. Dice Mariana Chiesa, in aggiunta
alle immagini di cui si
serve per "scrivere" le sue storie: "Il mondo si è capovolto. Dall' Europa non si parte ci si
arriva. Su piccole barche fragili gusci di noce. Lasciando in altre
terre guerra e fame. E il mare è diventata una parole amara. Ma la
parola migrante in quelle terre lontane è una bella parola. Vuol
dire coraggio, speranza, futuro." Il libro, in libreria dal 24 Marzo
2010, sarà pubblicato contemporaneamente in Italia, Francia e
Portogallo.
NO, "il rifiuto che sconfisse il razzismo", di Paola Capriolo
(EL) ripercorre, attraverso la storia di Rosa Parks, cucitrice a
Montgomery (Alabama), negli anni Cinquanta del Novecento, la storia della comunità
nera di quello stato del profondo sud razzista degli Stati Uniti
d'America, cui Rosa apparteneva. Il
giorno in cui disse NO, Rosa Parks lo disse per sempre alla
discriminazione sua e della sua gente. Quel NO pronunciato in un
tram, da un posto a sedere riservato ai bianchi, veniva da lontano,
scaturiva dagli esempi e dagli insegnamenti dell'infanzia.
Influirono sulla formazione di Rosa il nonno materno, dignitoso e
fiero, e
un'insegnante bianca, che sfidando le terribili convenzioni dell'epoca,
fece scuola a Rosa e ai suoi coetanei, bambini e ragazzi di colore.
Desiderosa di emanciparsi dalla condizione di inferiorità cui era
confinata, Rosa lavorava, e al contempo studiava, acquistando
progressivamente una precisa coscienza dell'intollerabile ingiustizia perpetrata dai
bianchi nei confronti dei neri. Quando se ne presentò
l'occasione, era già pronta. Il rischio cui sottopose sé e la
sua famiglia, non era messo in conto. Fu messo in conto. E Rosa
passò all'azione. Incoraggiata dal suo esempio, la comunità nera si
mobilitò. Fu in quel momento che si ritenne possibile il riscatto
dall'apartheid e dalla discriminazione. Rosa era una donna timida, seppe superare la
sua timidezza; Rosa era una donna generosa e si spese oltre le sue
possibilità nel dedicarsi alla causa. Ne diventò l'emblema.
Intrecciò la sua piccola storia alla Storia, incrociando i
"giganti": Martin Luther King, all'epoca dei fatti giovanissimo,
mosse i suoi primi passi sulla scena della rivendicazione dei
diritti dei neri, che lo vide trascinatore e poi martire, a
partire dalla grandiosa rivolta del boicottaggio dei trasporti
pubblici di Montgomery (Alabama), innescato dal No di Rosa Parks.
Entrambi non hanno saputo di Obama.
ALBI ILLUSTRATI. Sono letture trasversali. Intrigano grandi e
bambini. Non necessariamente formato famiglia. Vanno oltre. Trovando
estimatori un po' dappertutto. Sono colti e divertenti, trattano storie lievi o problemi drammatici; è nella loro natura
raccontare per parole e immagini.
C'era tante volte una foresta ... Questo albo fa centro. Pagine di uccellini e
di alberi. Per niente un idillio. Uccellini e alberi di concetto
aritmetico, ribadito da parole esatte, ingentilito da figurine di
segno e colore essenziali: un insieme, più insiemi, di uccelli e di
alberi, (guardateli, sono disegnati proprio così, come "insiemi") e
servono "a dimostrare". La morale della favola esatta come
un teorema. "Come volevasi dimostrare". C'era tante volte una foresta ... Un albero, un uccello. Un uccello con la corona.
Essere re di un piccolissimo regno fatto di foglie, alla lunga
stanca. Così l'uccello abbandonò l'albero e la corona. C'era una
volta... una foresta. Tanti alberi, tanti uccelli, uccelli con la
corona. In quella foresta capitò l' uccello senza corona. Lo
guardarono storto, gli si misero contro, a ranghi serrati. L'uccello
andò a riprendersi la corona. Quando tornò era come gli altri. All'uccellino,
però, occorre fare
altra strada. Incontro ad altre foreste, altri alberi, altri
uccelli, con la corona, con il cappello, senza corona, senza il
cappello. Ogni volta bisogna adeguarsi. Fare lo stesso. Essere
uguali. Pena il lancio di corone o cappelli. Che fatica! Arrivare,
scappare, cambiarsi (corona o cappello, cappello o corona), tornare.
Fare colpo, questa volta. Col cappello fra le corone. Consenso.
Trionfo. Trionfo? Per un cappello o una corona? Ma via, facciamo un
bel gesto! Alle ortiche cappello e corona. A capo scoperto.
L'uccellino fece così. E così
fecero tutti. Ricapitolando. Adesso, c'erano alberi, uccelli,
corone, cappelli. Sciolti. A sé stanti. Mille combinazioni
possibili. Tutte possibili. Non è che fra alberi, uccelli, corone,
cappelli... ci potrebbe scappare anche un gatto?... "In teoria".
Un apologo di molti passaggi: l’incontro, la diffidenza, l’intolleranza, il
conformismo, la moda, e il gesto che libera tutti, perché c'è posto
per tutti. Dove? Dappertutto per tutti. Un albo unico. Splendido. Di
Elisa Géhin (ricordate questo nome), pubblicato da la Nuova
Frontiera Junior.
Quando dici "greguería" non ti viene in mente "schiamazzo", "urlio",
"trambusto", se sai un po' di spagnolo. Ma inevitabilmente ti
ricordi di lui, Ramón Gómez de la Serna (nato a Madrid nel 1888 e
morto a Buenos Aires nel 1963). Le sue greguerías, gesti dada,
impeti futuristi, paradossi che contraddicono la realtà ed esaltano
l'invenzione immaginifica della poesia, furoreggiarono in tutte le
avanguardie del primo Novecento. Raccolte in diversi volumi di
edizioni non più reperibili, stanno conoscendo una nuova fortuna
editoriale. Un esempio? Questo. I bambini cercano di tirarsi
fuori le idee dal naso. Che agli aforismi esaltanti ed esaltati
di un geniale grafomane, provocatore, eccentrico e irriverente,
accostano immagini di sublime riuscita, nate dallo scavo personale,
nell'opera di Ramón, di una illustratrice, una giovane donna, Allegra
Gagliardi. Immagini che assecondano l'estro del
madrileno, dirottando le sue greguerías in un mondo di divertenti
trasgressioni infantili. Come quella che dà titolo al volume, I
bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso,
risolta nella felice immagine di copertina (vedi qui accanto). Ma
anche altre greguerías, escono, debitamente illustrate e
malandrine, dal volume: lettere dell'alfabeto, numeri,
animali, cose, rigenerati da una fantasia incontenibile che associa,
stravolge, irride... E poiché la greguería sentenzia: "Il cervello è fatto di idee
stropicciate e appallottolate" e "le narici sono la presa di
corrente delle persone", è inevitabile arrivare, di nuovo, a
concludere che "I bambini cercano di tirare fuori le idee dal naso"...
Le greguerías raccolte nel volume, pubblicato da EDT, in "Giralangolo",
sono state scelte da Elena Rolla.
Lunedì
come "oggi", che ha per amici "ieri" e "domani". Quando il tempo si
raffigura, vuol dire che è giunta Poesia. Cediamole il passo. Lunedì
si vestì con le povere ricchissime cose confezionate da sé. Pezze e
maglie improbabili da aggiungere a una tenerissima esposizione. Di
paesaggi che accolgono i gesti tralasciati dai bambini nei loro
giochi. In quel contesto, Lunedì, Ieri e Domani giocarono al tempo.
E il tempo passò fra visite di sentita amicizia, cordialità
ricambiate, concerti in famiglia. Alla settimana, s'alternò la
stagione: prima una poi l'altra, e di seguito le due rimanenti. Ogni
volta una scena diversa, colori, umori, suoni imbrigliati in disegni
fantastici, suggeriti dal sogno, argomentati dall'arte, toccati con
mano, nelle mutevoli increspature del foglio di carta; soffiati da
Primavera, esaltati da Estate, immalinconiti da Autunno, separati da
tutto da Inverno. E' in inverno che Lunedì non trovò più la pagina,
disorientato dalla bianca tormenta di neve che,sola, le dava rilievo,
sottraendola a ogni colore. Ieri e Domani, certi di esserci sempre,
frugarono intorno, tornarono nei luoghi dove insieme con Lunedì
avevano suonato, dormito, e preso il tè. Piansero compostamente
l'oggi che fugge. E che ricompare, ogni volta, girato l'anno. Ma non
è lo stesso. Un libro prezioso, un libro magnifico. Anne Herbauts,
giovane artista belga, ne è la splendida artefice.
Il
regalo. Nell'armadio guardaroba di Arturo, dietro un vecchio
cappello, varie scatole di cartone e grandi pedule da montagna,
occhieggia un pacchetto che, con l'appeal del suo nastro di colore
rosso, sembra dire prendimi! Manca poco tempo al compleanno di
Arturo e quel pacchetto non può che essere un regalo per lui. Questo
racconto di Bob Gill, storico designer e art director newyorkese di
fama mondiale, supera la cornice del libro, va oltre, per suggerire
un lungo elenco di possibili regali avvolti in quella carta
luccicante, rifinita da un nastro tentatore. E' l'occasione per
assistere a una vera e propria esposizione di magnifici oggetti
firmati dal designer: un trattore, una barca a vela, uno zaino per
la scuola, una lanterna con una scritta in giapponese da mettere
sopra il letto, una boccia con un pesciolino rosso, il gioco delle
freccette, e se invece nel pacchetto ci fosse la torta di cioccolato
che non può mancare a ogni vero compleanno? Collocati al centro di
ogni pagina, scontornati, evidenti, sfilano gli oggetti in bella
mostra, materializzandosi come congetture di Arturo, attorno al
contenuto del pacchetto misterioso. Fino all'ultima pagina, quando
la sorpresa non sarà più sorpresa, il lettore potrà divertirsi a
proiettare su quelle pagine i propri desideri. Senza firma d'autore
però! Pubblicato da Corraini editore.
RITORNI. L’avreste mai preso Pinocchio per
mentore? Non Pinocchio il burattino, Pinocchio il bambino. Nemmeno
per scommessa, direste. Male. Siete pieni di pregiudizi. Aprite gli
occhi e guardate oltre il legno. Perché questo Pinocchio arriva
direttamente dalla “Kirghisia”, con tutta la forza della convinzione
che, da quelle parti, gli è stata infusa nel primato della felicità
della vita, purché la felicità sia vissuta nel pieno rispetto delle
sue radici, lontana dalle sovrastrutture della nostra civiltà.
Provenendo da un altrove fantastico, a questo Pinocchio è consentito
cambiare fiaba e, da viaggiatore qual è diventato di contrade
diverse da quella d’origine, dirigersi verso altre mete. Nel “paese
delle meraviglie”, sulla soglia, in attesa di una liberazione, lo
aspettava "Alice". La bambina arrivò all’ultima pagina del libro.
“Pinocchio” finiva. “Peccato”! si disse. Non sapeva che Pinocchio
era lì lì per tornare.
Il ritorno di Pinocchio ( Salani)avvenne con un certo trambusto. Pinocchio si
presentò alla finestra della cameretta della bambina, sul far della
notte. Non disse presto seguimi ti porto all’isola che non c’è, ma
quello che disse suonava all’incirca così: prendiamo la "seconda
stella a destra e poi dritto fino al mattino". La bambina lo seguì:
attraversare la notte fu l’impresa più divertente e istruttiva che
avesse mai conosciuto. Come diceva Pinocchio, è bello
imparare dalla gente e dal mondo, non dai maestri noiosi, costretti
nei banchi di scuola. E così fu.
Il
"credo", che Silvano Agosti, l'autore, aveva professato con le
precedenti "Lettere dalla Kirghisia”, indirizzate agli adulti, viene
ora riproposto ai bambini, in questo libro. Fiorenzo Faorzi,
richiamato dall'archivio storico Salani, offre al lettore le celebri
immagini del suo Pinocchio.
Lo
spettacolare ritorno di Sarti Antonio. Sarti Antonio, il
personaggio più noto di Loriano Macchiavelli, alle prese con
Come cavare un ragno dal buco, è pronto a un rientro
spettacolare. Lui, l'onesto poliziotto, non particolarmente versato
nell'arte delle indagini, i’immancabile Rosas, suo contraltare
con maggior fiuto,
l’eccentrico Settepaltò, l’ispettore capo Raimondi Cesare e la
volante 28, guidata dal collega Felice Cantoni, questa volta avranno
un volto. State pronti a confrontare ogni vostra immaginazione dei
personaggi con
la concretezza del segno di Otto Gabos. Sì, perché questa volta siamo di fronte a un romanzo illustrato, dove testo e immagini
interagiscono in una complementare rappresentazione. Che ha per
fondale "partecipante", come sempre, Bologna, immersa, in questo
romanzo, in una vicenda intricata, che vede al centro la scomparsa
di tre ragazzi. E' nelle corde di Macchiavelli aprire gli occhi
sulla realtà vera del nostro Paese, sugli eventi drammatici che
hanno segnato la sua storia, utilizzando gli strumenti della fiction
(Funerale dopo Ustica, sotto pseudonimo, Strage, Un
triangolo a quattro lati...) a maggior ragione, per l'impresa
difficile di "cavare un ragno
da un buco", non può rinunciare a questo impegno costante del suo
mestiere. E allora, immigrazione clandestina e sfruttamento minorile fanno da
cornice a una storia avvincente ed enigmatica ambientata in una
Bologna sotterranea e misteriosa: esiste un mondo diverso da quello
che ci vogliono far credere... ed è molto più vicino di quanto
pensiamo. Un’opera pensata trasversalmente per adulti e ragazzi. Il
volume (Leonardo Publishing) sarà disponibile dal 24 marzo in tutte
le librerie e sarà presentato in occasione della Fiera
Internazionale del Libro di Bologna e all’interno della nuova
manifestazione Bolibrì.
Il ritorno della Scala d'oro". "La Scala d’Oro", una delle
più importanti collane di letteratura per ragazzi, pubblicata con il
marchio Utet a partire dagli anni Trenta del Novecento, viene
rilanciata da De Agostini a Bologna. Primo titolo, Alice nel
Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Nuova la veste grafica,
con il testo integrale e illustrazioni d’autore firmate da
Massimiliano Longo. Una operazione editoriale non semplice, vista
l'importanza e la portata della precedente collana. Bisognerà
vederla.
GLI
INTRIGHI della copertina. La vedi e ti piace subito. Perché?
Devi aspettare un po', rifletterci per motivarti. D'impatto, ti
spinge il gusto e un'intuizione, quel fenomeno che con termine
felice gli anglofoni pronunciano insight. Una comprensione
immediata, d'insieme. E' il primo passo che ti porta al libro. Uno
della serie "108 Eroi". Che cos a dice la copertina di Tre
innamorati per Mystique Sonia? Dice di un disegno che sa di
manga, computer, web, videogiochi, robot, fantasy e alieni,
ingentilito in un richiamo postromantico (cuori per amore). Al
contempo, evidente è lo sberleffo, che assomma i generi, li frulla
in un contenitore proprio e li consegna a un umorismo di gusto molto
contemporaneo. Leggi. La copertina non mente. "In un tempo
incredibilmente lontano, in una valle che nessuno è mai riuscito a
rintracciare, un manipolo di eroi di stratosferica prestanza
combatteva con coraggio non comune contro un crudele Imperatore
goloso. Gli eroi vivevano in una base segreta a forma di guscio di
tartaruga. era subacquea, ma ogni tanto, a caso, emergeva. Erano i
108 Eroi, che combattevano tutti insieme creando un prevedibile
caos". Mystique Sonia era una di loro: "E' la ragazza più bella di
Big Green, la sua lingua allungabile è più letale di una spada". Gli
altri Eroi della Prima Squadra sono: Lin Chung, infallibile con il
suo fucile di bambù, Raggio Potente, capace di scagliare fulmini
dagli occhi, Saggio Woo, inventore di strani ma utili aggeggi, Jumpy
Ghostface, maestro nel salto alla corda, Ape Trully, il misterioso
fondatore di Big Green e Comandante dei Ribelli del Lago, Sergente
Senzamani, Capo della Prima Squadra, grazie al suo berretto è in
grado di volare come un elicottero. L'autore della serie, (al suo
inizio, l'altro volume, il primo, s'intitola La riscossa del
guerriero di bambù) è Tommaso Percivale, le illustrazioni
in bianco e nero nelle pagine e l'illustrazione a colori della
copertina di Roberto Ronchi, la casa editrice, Piemme "Il Battello a
vapore".
continua...