Speciale/ Libri per bambini e ragazzi/ Fiera di Bologna 2010

Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi 2010, quarantasettesima edizione, Bologna, 23 – 26 marzo 2010. I libri degli editori italiani.

Oltre 1.200 gli espositori, di cui 1.100 esteri (oltre 60 i paesi rappresentati), offrono alla Fiera del Libro per ragazzi una panoramica di ciò che si produce di meglio nell'ambito dell’editoria di libri e dell’illustrazione per ragazzi nel  mondo.

In Italia, la produzione di libri per bambini e ragazzi conta su 180 case editrici attive nel settore e un mercato di 149.685.000 euro.
Un settore, quello del libro per bambini e ragazzi, che registra una crescita costante: dalle 951 novità del 1987 (anno di svolta), alle 2.300 del 2007, con un’offerta che comprende cartonati e album illustrati, narrativa, divulgazione scientifica, manuali e guide turistiche, e una vasta scelta per il lettore da 0 a 14 anni, tra autori, generi, formati, prezzi (dati riportati alla recente presentazione di Bolibrì, festival internazionale dedicato ai libri per bambini e ragazzi - fonte: Ufficio studi Aie, Istat, Liber, Doxa per Ice).

Come si orienta questo settore dell'editoria italiana
, nella scelta di temi, generi, formati, esibita nella vetrina della più importante manifestazione del settore a livello mondiale?
A ben cercare, fra topi famosi, fatine stucchevoli, ballerine direttamente importate dalla televisione, fantasy interminabili, tutti rigorosamente di serie, si trovano anche buoni libri, eccellenti illustrazioni, lodevoli iniziative editoriali.  Alcuni di essi sono di seguito recensiti. Altri lo saranno successivamente, al di là della Fiera.

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L'ANNO RODARIANO. Il 2010 è a tutti gli effetti “un anno rodariano”. E’ il novantesimo anniversario della nascita di Gianni Rodari, il trentennale della morte e il quarantennale della assegnazione al grande scrittore italiano del più prestigioso riconoscimento internazionale, l’ H.C. Andersen Award (1970, a Bologna), il Nobel della letteratura per ragazzi. A questo auto: re, considerato un “classico”, tradotto in più di 50 lingue, Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna 2010 dedica un omaggio e lo fa attraverso una serie di seminari e incontri e un concorso di illustrazione (che ha registrato 846 adesioni da tutto il mondo).
La EL, gruppo editoriale (EL, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni), che ha progressivamente acquisito nel corso degli anni tutte le opere di Gianni Rodari, ordinandole e redistribuendole in nuove collane, celebra a Bologna queste ricorrenze, sorretta da un progetto editoriale, che si apre con il catalogo generale 2010 dedicato, prosegue con un elegante catalogo delle disponibilità (sulla copertina di entrambi campeggia un bel ritratto del Favoloso Gianni), e si articola in diverse altre pubblicazioni: edizioni critiche e nuove edizioni delle opere (molte illustrate con illustrazioni d'autore). Si possono citare fra le novità: "La Biblioteca di Gianni Rodari", collana (Einaudi Ragazzi), che "intende con semplicità ed eleganza fornire al pubblico giovane e adulto la parte più significativa della sua produzione"; Fiabe lunghe un sorriso, è un libro della collana fresco di stampa: le fiabe uscite tra il 1949 e il 1969 sulla "Domenica dei piccoli, inserto di "L'Unità", sul "Pioniere" e sul "Corriere dei piccoli", nel 1978 sono state raccolte in volume per la prima volta dagli Editori Riuniti; in questa edizione, in cui riprendono la loro "vivacissima geografia immaginaria che manda in vacanza isole e fa camminare le montagne", diventano particolarmente "sorridenti", grazie alle belle illustrazioni di Sophie Fatus.  Continua la pubblicazione di altri bellissimi albi illustrati con le storie di Rodari: citiamo Tante storie per giocare, illustrato da Pef e Storia universale, illustrato da Maurizio Santucci (Emme Edizioni) che risolve in 150 parole, fantasiose e illuminanti, il compito dell'uomo di rendere vivibile il mondo, fin dalla sua comparsa; le pagine del volume, mobilitate da disegni a colori vivacissimi, gareggiano nobilmente in fantasia con il testo dell'autore. E , ancora una volta, rimandiamo a Tonino l'invisibile, nel volume Emme Edizioni, arricchito dalle immagini splendide di Alessandro Sanna, che non potrà mancare sugli scaffali di Bologna, assieme ai tanti altri albi che recentemente hanno fatto leggere Gianni Rodari da angolazioni nuove, grazie  a un intervento editoriale, che ha destinato molti testi a edizioni a sé stanti, scorporandoli dalle raccolte d'origine, e dotandoli di illustrazioni d'autore, rendendo così davvero ampiamente trasversale l'accesso alle opere di Rodari. Nella vetrina di Bologna anche un saggio, "Una storia, tante storie", di Pino Boero, uno dei massimi esperti dell'autore in Italia.

"OLTRE LA GAY BARRIER". Questo il titolo di copertina della rivista "Liber" (Gennaio-Marzo 2010), che  rimanda al dossier dedicato all'interno: "omosessualità e omofobia nell'attuale letteratura per ragazzi". Molti i contributi di scrittori, psicologi, esperti; particolarmente interessante, per noi, il "percorso tra i libri che parlano di omosessualità" di Fernando Rotondo: "Dagli anni Novanta a oggi la letteratura per ragazzi ha progressivamente infranto la gay barrier, seguendo un percorso che in Italia si è rivelato lento rispetto ad altri paesi, ma inarrestabile. Di fronte agli episodi di intolleranza che recentemente hanno scatenato polemiche e dibattiti, le storie di omosessualità continuano a essere pubblicate, e raccontano di serenità, emozioni, ironia".
A testimoniare il coraggio e l'assenza di pregiudizio, di più, l'obiettivo di educare alla comprensione di sé e alla tolleranza nei confronti degli altri, che animano gli intenti progettuali di tanta parte dell'editoria di libri per ragazzi, ricordiamo che Fenicotteri in orbita (di Philip Ridley, scrittore di rara intensità, indagatore d'anime e di violente periferie), una raccolta di racconti, cruda, esplicita, emozionante, di tribolazioni familiari, di dolorosa scoperta del sesso, fu pubblicata in una collana Mondadori per ragazzi nel 1990 e, ora, in una nuova edizione Salani (dopo che ne ne erano perse le tracce, come succede a tanta buona produzione), che si troverà a Bologna; che Lettere dal mare di Chris Donner, (attraverso le lettere di un ragazzino, scritte con fresco umorismo e genuina amarezza, scopriamo i retroscena di un dramma familiare scatenato dall'omosessualità del figlio, e fratello, maggiore) comparve in una collana EL, sempre in quegli anni, e ora viene riproposto in una bella edizione illustrata in Einaudi Ragazzi, con questa dichiarazione editoriale: "Pubblicare questo testo quando in Italia assistiamo a episodi allarmanti di omofobia significa credere ancora nel potere della letteratura per ragazzi e nella sua capacità di mostrare e osservare i fatti da prospettive nuove".
Farà discutere anche in Italia? susciterà polemiche come negli Stati Uniti,  dove i genitori di una scuola di Shiloh (piccola comunità dell'Illinois, a poche miglia da Saint Louis) chiesero che And tango makes three fosse rimosso dalla biblioteca locale? Arriva a Bologna, pubblicato da Edizioni Junior, E con tango siamo in tre, versione italiana di And tango makes three, un libro illustrato per l'infanzia, che narra la storia vera di due pinguini maschi di uno zoo, legati l'uno all'altro, fedeli l'uno all'altro, che adottarono un uovo abbandonato. Una coppia di fatto, dunque; una coppia omosessuale. A proposito della pubblicazione del libro, che ha scandalizzato quella piccola comunità, molte famiglie e molte scuole, in diversi posti d'America, il Publisher’s Weekly si è invece espresso così: il racconto offre un’immagine "delle famiglie non tradizionali, che anche i giovani possono capire».

DISABILITA': vedi alla voce "autismo". Sulla disabilità s'è spesa tanta narrativa dedicata ai bambini e ai ragazzi. In racconti e romanzi, alcuni riusciti, validi di per sé, altri meno, si è cercato di stabilire il diritto incontestabile di chi è svantaggiato ad avere riconoscimento, rispetto, accoglienza, e di trasmetterlo come principio inderogabile ai più giovani, a maggior ragione di questi tempi,  in cui i disabili sono soggetti a trattamenti orribili, vergognosi, disumani (si vedano i casi registrati sul Web), anche da parte di bambini e ragazzi su altri bambini e ragazzi.
Sul perché oggi ci si soffermi con maggior frequenza su quella sindrome, che sotto molteplici varianti va sotto il nome di autismo, è difficile dire. Se non per l'alone suggestivo, appunto generato da libri e da film, che circonda l' "l'incomunicabilità" dei soggetti che ne sono affetti.
Di fatto, a Bologna, si troveranno opere che la rappresentano in vari contesti narrativi.
Lettura forte, quella di Ben X di Nic Balthazar (Giunti editore), emozionante, incalzante, così coinvolgente da calare chi legge nella gabbia disperante che è la vita di un ragazzo diciassettenne, sprofondato nella pressoché totale prigionia di se stesso. Nella storia raccontata, s’avverte l’eco dell’attualità che l’ha influenzata. La malattia, l’autismo, che oggi dà nome a molti sintomi che in passato avevano altra qualificazione; il male sociale, il bullismo, che sempre più spesso colpisce il disabile (si veda la cronaca); la dannazione, la droga: nel romanzo compare come una forzata, violenta iniziazione, un brutto scherzo giocato: tuttavia non molto dissimile dalla lusinga che risucchia i ragazzi nella realtà, all’uscita di scuola, in discoteca… Ma il romanzo va oltre,  aprendo in finale un  nuovo scenario. Una spettacolare macchinazione, strabiliante come un effetto speciale del cinema, punta al trionfo della giustizia (smascherati i bulli degeneri che infierivano sul ragazzo disabile) e ad una allucinazione consolatoria, che quieta il travaglio del protagonista. Ci dicono che l’autore si è ispirato per l’opera a un fatto davvero accaduto, che purtroppo non ha avuto l’epilogo, un po’ sorprendente ma fausto, della finzione. E che Nic Balthazar, l’autore, ne ha anche tratto un testo teatrale e un film pluripremiato, candidato dal Belgio, paese in cui vive, agli Oscar 2007. Insomma, quel che si dice un trionfo dell’opera. Con buona pace di tutti i veri “Ben X”.
Il bambino che mangiava le stelle di Kochka (Salani Editore) è un romanzo breve e poetico. Ed è alla poesia, che demanda il dire che mai potrà essere detto all'interno di un discorso comune.  Lei, il bambino autistico e il cane. Un terzetto quasi perfetto. Tutelato da una tata, che sembra piovuta da un altro pianeta. Assieme al bambino affidato alle sue cure. Lei è la ragazzina del piano di sotto, di quell'età in cui si contano ancora le stelle per capire il futuro. Pur sapendo che la strada si fa percorrendola. Pronunciando molti perché (perché Matthieu è autistico?; perché Francois non può fare il cane?). Confidando nelle sue proprie risorse, aggregando anche l'amica del cuore, Lucie parte alla ricerca di una risposta alle sue domande. Protagonista in tutto, anche nel racconto in prima persona, la ragazzina registra in un diario gli incontri, i tentativi, le astuzie escogitate per "toccare" il cuore di Matthieu, avvitato su se stesso, intrappolato negli oggetti che guarda e in cui totalmente si identifica (vaso, specchio, piatto, cucchiaio...), letteralmente aggrappato ai capelli delle donne come unica ancora che lo salvi. Come uno studioso del fenomeno, che si dà ragioni di poesia e non di scienza, Lucie annota, sottolinea, prova e riprova, qualche volta esulta davanti allo spiraglio di una novità nel comportamento di Matthieu. Ma come aprire un varco? Come farsi avanti? Potrà aiutarla quel cagnetto educatissimo che non ha mai saputo di essere cane in mano ai suoi ridicoli padroni? E quella tata muta, che sola, lei sola, sembra sempre sulla soglia di una porta che forse s'aprirà? Con perseveranza, sano umorismo, ferma convinzione di farcela, Lucie mette assieme la sua strana compagnia. Ogni membro avrà la sua parte legata a quella dell'altro. Chissà che alla catena non si aggiunga un nuovo anello... e perché no? anche un proposito di vita futura. Una magnifica opera prima.
Il mondo è anche di Tobias di Elena Spagnoli Fritze, con illustrazioni di Michele Ferri (Lapis Editore). Entra in scena una madre. Che parla, lei, per due. Per sé e per il suo bambino. Ma lui sembra non sentirla e tace. Che si sia perso nella vastità del cielo? Lui così piccolo, già cosmonauta, lontano dal mondo, come il Piccolo Principe? Se le parole non valgono a raggiungerlo, potrebbero forse valere le storie dei libri? "Piccolo Principe" e "Lancillotto": una corona per l'uno, l'elmo e la spada per l'altra. Funziona. Cade quel terribile paragone con la scimmietta (si faccia imitare, disse il dottore alla madre, dichiarando suo figlio autistico). Il bambino portò alla madre un simbolico elmo, una scatola, e si incoronò con una corona di stoffa. Facendolo, tacque. Ma la madre capì. Io, tu. Allora la madre si mise a scrivere la storia che il bambino viveva sul suo proprio pianeta. Scrisse c'era una volta ...e parlò di draghi che respingevano il bambino da scuola, piccoli perfidi elfi dei giardinetti che gli gridavano scemo, registrò anche l'ingiustizia capitata alla spiaggia, e ogni volta scrisse: la scuola... i giardinetti... la spiaggia "è anche di Tobias", così si chiamava suo figlio. Lo fece senza mai adoperare la spada ma tenendosi l'elmo. Ma " il mondo è anche di Tobias" lo pronunciò solo una sera, stringendo il bambino e guardandolo giù, più giù, nel profondo degli occhi del cuore. Seppe così di essere uscita dal tunnel dell'angosciosa incertezza che l'attanagliava riguardo a suo figlio, seppe che lo avrebbe accettato per sempre, così come era. Perché Tobias era veramente speciale. Ancora una volta, è il soccorso della poesia che offre le parole per dirlo. Per scrivere come scrive l'autrice, e anche rappresentarlo, con immagini intrise nell'acqua santa dei "Salmi", già frequentata dall'illustre disegnatore.

MIGRAZIONI/Razzismo. Cambia lo scenario che fino a qualche stagione fa rappresentava i migranti e le loro molte tribolazioni, complicate da un imperante razzismo, attraverso racconti e romanzi di fantasia. Ora, a entrare in gioco, sono le voci vive di chi ha esperienza delle migrazioni per i suoi natali, come nel caso di Migrando di Mariana Chiesa (Orecchio Acerbo editore), o di chi si spende nel rintracciare e ricostruire vite vere, diventate emblematiche nella storia della conquista dei diritti civili: NO "il rifiuto che sconfisse il razzismo" di Paola Capriolo (edizioni EL).
Migrando di Mariana Chiesa, argentina, nipote di emigranti spagnoli che vive e lavora oggi in Italia, è un libro sulle migrazioni, sulla storia e sulle storie di due migrazioni raccontate senza parole, solo attraverso le immagini. Come una grafic novel che abbia tralasciato i suoi commenti, e si affida solamente alla forza e alla bellezza dei suoi segni, scorre sotto i nostri occhi "la migrazione". E' la migrazione italiana degli inizi del Novecento, quando bastimenti carichi di italiani, spagnoli, irlandesi, tedeschi, polacchi, francesi lasciavano i porti europei per attraversare l’Oceano e raggiungere le Americhe. E' la migrazione di oggi, dove carrette del mare solcano il Mediterraneo colme di magrebini, eritrei, yemeniti, sudanesi, pakistani per raggiungere le coste europee. Dice Mariana Chiesa, in aggiunta alle immagini di cui si serve per "scrivere" le sue storie: "Il mondo si è capovolto. Dall' Europa non si parte ci si arriva. Su piccole barche fragili gusci di noce. Lasciando in altre terre guerra e fame. E il mare è diventata una parole amara. Ma la parola migrante in quelle terre lontane è una bella parola. Vuol dire coraggio, speranza, futuro." Il libro, in libreria dal 24 Marzo 2010, sarà pubblicato contemporaneamente in Italia, Francia e Portogallo.
NO, "il rifiuto che sconfisse il razzismo", di Paola Capriolo (EL) ripercorre, attraverso la storia di Rosa Parks, cucitrice a Montgomery (Alabama), negli anni Cinquanta del Novecento, la storia della comunità nera di quello stato del profondo sud razzista degli Stati Uniti d'America, cui Rosa apparteneva.  Il giorno in cui disse NO, Rosa Parks lo disse per sempre alla discriminazione sua e della sua gente. Quel NO pronunciato in un tram, da un posto a sedere riservato ai bianchi, veniva da lontano, scaturiva dagli esempi e dagli insegnamenti dell'infanzia. Influirono sulla formazione di Rosa il nonno materno, dignitoso e fiero, e un'insegnante bianca, che sfidando le terribili convenzioni dell'epoca, fece scuola a Rosa e ai suoi coetanei, bambini e ragazzi di colore. Desiderosa di emanciparsi dalla condizione di inferiorità cui era confinata, Rosa lavorava, e al contempo studiava, acquistando progressivamente una precisa coscienza dell'intollerabile ingiustizia perpetrata dai bianchi nei confronti dei neri.  Quando se ne presentò l'occasione, era già pronta. Il rischio cui  sottopose sé e la sua famiglia, non era messo in conto. Fu messo in conto. E Rosa passò all'azione. Incoraggiata dal suo esempio, la comunità nera si mobilitò. Fu in quel momento che si ritenne possibile il riscatto dall'apartheid e dalla discriminazione. Rosa era una donna timida, seppe superare la sua timidezza; Rosa era una donna generosa e si spese oltre le sue possibilità nel dedicarsi alla causa. Ne diventò l'emblema. Intrecciò la sua piccola storia alla Storia, incrociando i "giganti": Martin Luther King, all'epoca dei fatti giovanissimo, mosse i suoi primi passi sulla scena della rivendicazione dei diritti dei neri, che lo vide trascinatore e poi martire, a partire dalla grandiosa rivolta del boicottaggio dei trasporti pubblici di Montgomery (Alabama), innescato dal No di Rosa Parks. Entrambi non hanno saputo di Obama.

ALBI ILLUSTRATI. Sono letture trasversali. Intrigano grandi e bambini. Non necessariamente formato famiglia. Vanno oltre. Trovando estimatori un po' dappertutto. Sono colti e divertenti, trattano storie lievi o problemi drammatici; è nella loro natura raccontare per parole e immagini.
C'era tante volte una foresta ... Questo albo fa centro. Pagine di uccellini e di alberi. Per niente un idillio. Uccellini e alberi di concetto aritmetico, ribadito da parole esatte, ingentilito da figurine di segno e colore essenziali: un insieme, più insiemi, di uccelli e di alberi, (guardateli, sono disegnati proprio così, come "insiemi") e servono "a dimostrare". La morale della favola esatta come un teorema. "Come volevasi dimostrare". C'era tante volte una foresta ... Un albero, un uccello. Un uccello con la corona. Essere re di un piccolissimo regno  fatto di foglie, alla lunga stanca. Così l'uccello abbandonò l'albero e la corona. C'era una volta... una foresta. Tanti alberi, tanti uccelli, uccelli con la corona. In quella foresta capitò l' uccello senza corona. Lo guardarono storto, gli si misero contro, a ranghi serrati. L'uccello andò a riprendersi la corona. Quando tornò era come gli altri. All'uccellino, però, occorre fare altra strada. Incontro ad altre foreste, altri alberi, altri uccelli, con la corona, con il cappello, senza corona, senza il cappello. Ogni volta bisogna adeguarsi. Fare lo stesso. Essere uguali. Pena il lancio di corone o cappelli. Che fatica! Arrivare, scappare, cambiarsi (corona o cappello, cappello o corona), tornare. Fare colpo, questa volta. Col cappello fra le corone. Consenso. Trionfo. Trionfo? Per un cappello o una corona? Ma via, facciamo un bel gesto! Alle ortiche cappello e corona. A capo scoperto. L'uccellino fece così. E così fecero tutti. Ricapitolando. Adesso, c'erano alberi, uccelli, corone, cappelli. Sciolti. A sé stanti. Mille combinazioni possibili. Tutte possibili. Non è che fra alberi, uccelli, corone, cappelli... ci potrebbe scappare anche un gatto?... "In teoria". Un apologo di molti passaggi: l’incontro, la diffidenza, l’intolleranza, il conformismo, la moda, e il gesto che libera tutti, perché c'è posto per tutti. Dove? Dappertutto per tutti. Un albo unico. Splendido. Di Elisa Géhin (ricordate questo nome), pubblicato da la Nuova Frontiera Junior.
Quando dici "greguería" non ti viene in mente "schiamazzo", "urlio", "trambusto", se sai un po' di spagnolo. Ma inevitabilmente ti ricordi di lui, Ramón Gómez de la Serna (nato a Madrid nel 1888 e morto a Buenos Aires nel 1963). Le sue greguerías, gesti dada, impeti futuristi, paradossi che contraddicono la realtà ed esaltano l'invenzione immaginifica della poesia, furoreggiarono in tutte le avanguardie del primo Novecento. Raccolte in diversi volumi di edizioni non più reperibili, stanno conoscendo una nuova fortuna editoriale. Un esempio? Questo. I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso. Che agli aforismi esaltanti ed esaltati di un geniale grafomane, provocatore, eccentrico e irriverente, accostano immagini di sublime riuscita, nate dallo scavo personale, nell'opera di Ramón, di una illustratrice, una giovane donna, Allegra Gagliardi. Immagini che assecondano l'estro del madrileno, dirottando le sue greguerías in un mondo di divertenti trasgressioni infantili. Come quella che dà titolo al volume, I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso, risolta nella felice immagine di copertina (vedi qui accanto). Ma anche altre greguerías, escono, debitamente illustrate e malandrine, dal volume: lettere dell'alfabeto, numeri, animali, cose, rigenerati da una fantasia incontenibile che associa, stravolge, irride... E poiché  la greguería sentenzia: "Il cervello è fatto di idee stropicciate e appallottolate" e "le narici sono la presa di corrente delle persone", è inevitabile arrivare, di nuovo, a concludere che  "I bambini cercano di tirare fuori le idee dal naso"... Le greguerías raccolte nel volume, pubblicato da  EDT, in "Giralangolo", sono state scelte da Elena Rolla.
Lunedì
come "oggi", che ha per amici "ieri" e "domani". Quando il tempo si raffigura, vuol dire che è giunta Poesia. Cediamole il passo. Lunedì si vestì con le povere ricchissime cose confezionate da sé. Pezze e maglie improbabili da aggiungere a una tenerissima esposizione. Di paesaggi che accolgono i gesti tralasciati dai bambini nei loro giochi. In quel contesto, Lunedì, Ieri e Domani giocarono al tempo. E il tempo passò fra visite di sentita amicizia, cordialità ricambiate, concerti in famiglia. Alla settimana, s'alternò la stagione: prima una poi l'altra, e di seguito le due rimanenti. Ogni volta una scena diversa, colori, umori, suoni imbrigliati in disegni  fantastici, suggeriti dal sogno, argomentati dall'arte, toccati con mano, nelle mutevoli increspature del foglio di carta; soffiati da Primavera, esaltati da Estate, immalinconiti da Autunno, separati da tutto da Inverno. E' in inverno che Lunedì non trovò più la pagina, disorientato dalla bianca tormenta di neve che,sola, le dava rilievo, sottraendola a ogni colore. Ieri e Domani, certi di esserci sempre, frugarono intorno, tornarono nei luoghi dove insieme con Lunedì avevano suonato, dormito, e preso il tè. Piansero compostamente l'oggi che fugge. E che ricompare, ogni volta, girato l'anno. Ma non è lo stesso. Un libro prezioso, un libro magnifico.  Anne Herbauts, giovane artista belga, ne è la splendida artefice. 
Il regalo. Nell'armadio guardaroba di Arturo, dietro un vecchio cappello, varie scatole di cartone e grandi pedule da montagna, occhieggia un pacchetto che, con l'appeal del suo nastro di colore rosso, sembra dire prendimi! Manca poco tempo al compleanno di Arturo e quel pacchetto non può che essere un regalo per lui. Questo racconto di Bob Gill, storico designer e art director newyorkese di fama mondiale, supera la cornice del libro, va oltre, per suggerire un lungo elenco di  possibili regali avvolti in quella carta luccicante, rifinita da un nastro tentatore. E' l'occasione per assistere a una vera e propria esposizione di magnifici oggetti firmati dal designer: un trattore, una barca a vela, uno zaino per la scuola, una lanterna con una scritta in giapponese da mettere sopra il letto, una boccia con un pesciolino rosso, il gioco delle freccette, e se invece nel pacchetto ci fosse la torta di cioccolato che non può mancare a ogni vero compleanno? Collocati al centro di ogni pagina, scontornati, evidenti, sfilano gli oggetti in bella mostra, materializzandosi come congetture di Arturo, attorno al contenuto del pacchetto misterioso. Fino all'ultima pagina, quando la sorpresa non sarà più sorpresa, il lettore potrà divertirsi a proiettare su quelle pagine i propri desideri. Senza firma d'autore però! Pubblicato da Corraini editore.

RITORNI. L’avreste mai preso Pinocchio per mentore? Non Pinocchio il burattino, Pinocchio il bambino. Nemmeno per scommessa, direste. Male. Siete pieni di pregiudizi. Aprite gli occhi e guardate oltre il legno. Perché questo Pinocchio arriva direttamente dalla “Kirghisia”, con tutta la forza della convinzione che, da quelle parti, gli è stata infusa nel primato della felicità della vita, purché la felicità sia vissuta nel pieno rispetto delle sue radici, lontana dalle sovrastrutture della nostra civiltà. Provenendo da un altrove fantastico, a questo Pinocchio è consentito cambiare fiaba e, da viaggiatore qual è diventato di contrade diverse da quella d’origine, dirigersi verso altre mete. Nel “paese delle meraviglie”, sulla soglia, in attesa di una liberazione, lo aspettava "Alice". La bambina arrivò all’ultima pagina del libro. “Pinocchio” finiva. “Peccato”! si disse. Non sapeva che Pinocchio era lì lì per tornare.
Il ritorno di Pinocchio ( Salani)avvenne con un certo trambusto. Pinocchio si presentò alla finestra della cameretta della bambina, sul far della notte. Non disse presto seguimi ti porto all’isola che non c’è, ma quello che disse suonava all’incirca così: prendiamo la "seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino". La bambina lo seguì: attraversare la notte fu l’impresa più divertente e istruttiva che avesse mai conosciuto. Come diceva Pinocchio, è bello imparare dalla gente e dal mondo, non dai maestri noiosi, costretti nei banchi di scuola. E così fu.
Il "credo", che Silvano Agosti, l'autore, aveva professato con le precedenti "Lettere dalla Kirghisia”, indirizzate agli adulti, viene ora riproposto ai bambini, in questo libro. Fiorenzo Faorzi, richiamato dall'archivio storico Salani, offre al lettore le celebri immagini del suo Pinocchio.
Lo spettacolare ritorno di Sarti Antonio. Sarti Antonio, il personaggio più noto di Loriano Macchiavelli, alle prese con Come cavare un ragno dal buco, è pronto a un rientro spettacolare. Lui, l'onesto poliziotto, non particolarmente versato nell'arte delle indagini, i’immancabile Rosas, suo contraltare con maggior fiuto, l’eccentrico Settepaltò, l’ispettore capo Raimondi Cesare e la volante 28, guidata dal collega Felice Cantoni, questa volta avranno un volto. State pronti a confrontare ogni vostra immaginazione dei personaggi con la concretezza del segno di Otto Gabos. Sì, perché questa volta siamo di fronte a un romanzo illustrato, dove testo e immagini interagiscono in una complementare rappresentazione. Che ha per fondale "partecipante", come sempre, Bologna, immersa, in questo romanzo, in una vicenda intricata, che vede al centro la scomparsa di tre ragazzi. E' nelle corde di Macchiavelli aprire gli occhi sulla realtà vera del nostro Paese, sugli eventi drammatici che hanno segnato la sua storia, utilizzando gli strumenti della fiction (Funerale dopo Ustica, sotto pseudonimo, Strage, Un triangolo a quattro lati...) a maggior ragione, per l'impresa difficile di "cavare un ragno da un buco", non può rinunciare a questo impegno costante del suo mestiere. E allora, immigrazione clandestina e sfruttamento minorile fanno da cornice a una storia avvincente ed enigmatica ambientata in una Bologna sotterranea e misteriosa: esiste un mondo diverso da quello che ci vogliono far credere... ed è molto più vicino di quanto pensiamo. Un’opera pensata trasversalmente per adulti e ragazzi. Il volume (Leonardo Publishing) sarà disponibile dal 24 marzo in tutte le librerie e sarà presentato in occasione della Fiera Internazionale del Libro di Bologna e all’interno della nuova manifestazione Bolibrì.
Il ritorno della Scala d'oro". "La Scala d’Oro", una delle più importanti collane di letteratura per ragazzi, pubblicata con il marchio Utet a partire dagli anni Trenta del Novecento, viene rilanciata da De Agostini a Bologna. Primo titolo, Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Nuova la veste grafica, con il testo integrale e illustrazioni d’autore firmate da Massimiliano Longo. Una operazione editoriale non semplice, vista l'importanza e la portata della precedente collana. Bisognerà vederla.

GLI INTRIGHI della copertina. La vedi e ti piace subito. Perché? Devi aspettare un po', rifletterci per motivarti. D'impatto, ti spinge il gusto e un'intuizione, quel fenomeno che con termine felice gli anglofoni pronunciano insight. Una comprensione immediata, d'insieme. E' il primo passo che ti porta al libro. Uno della serie "108 Eroi". Che cos a dice la copertina di Tre innamorati per Mystique Sonia? Dice di un disegno che sa di manga, computer, web, videogiochi, robot, fantasy e alieni, ingentilito in un richiamo postromantico (cuori per amore). Al contempo, evidente è lo sberleffo, che assomma i generi, li frulla in un contenitore proprio e li consegna a un umorismo di gusto molto contemporaneo. Leggi. La copertina non mente. "In un tempo incredibilmente lontano, in una valle che nessuno è mai riuscito a rintracciare, un manipolo di eroi di stratosferica  prestanza combatteva con coraggio non comune contro un crudele Imperatore goloso. Gli eroi vivevano in una base segreta a forma di guscio di tartaruga. era subacquea, ma ogni tanto, a caso, emergeva. Erano i 108 Eroi, che combattevano tutti insieme creando un prevedibile caos". Mystique Sonia era una di loro: "E' la ragazza più bella di Big Green, la sua lingua allungabile è più letale di una spada". Gli altri Eroi della Prima Squadra sono: Lin Chung, infallibile con il suo fucile di bambù, Raggio Potente, capace di scagliare fulmini dagli occhi, Saggio Woo, inventore di strani ma utili aggeggi, Jumpy Ghostface, maestro nel salto alla corda, Ape Trully, il misterioso fondatore di Big Green e Comandante dei Ribelli del Lago, Sergente Senzamani, Capo della Prima Squadra, grazie al suo berretto è in grado di volare come un elicottero. L'autore della serie, (al suo inizio, l'altro volume, il primo, s'intitola La riscossa del guerriero di bambù) è Tommaso Percivale, le illustrazioni  in bianco e nero nelle pagine e l'illustrazione a colori della copertina di Roberto Ronchi, la casa editrice, Piemme "Il Battello a vapore".

continua...


 

 

 

 

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech;
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli


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