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storie di illustratori e di libri illustrati  
Cinzia Ghigliano                                                          

 

 

 

 


Com’è che Cinzia è diventata “Cinzia Ghigliano” nell’illustrazione di libri per l’infanzia?
Così.

Da disegnatrice di fumetti su "Linus" (una delle pochissime donne) alle fortune di Lea Martelli su "Amica", ai primi prestigiosissimi riconoscimenti internazionali (Yellow Kid al Salone dei comics di Lucca nel 1978). E poi Isolina e Solange altre eroine a fumetti per i grandi. Lei disegna, il marito Marco Tomatis scrive. E poi ancora la divulgazione scientifica, la documentazione tecnologica, la rievocazione storica. E ancora premi, questa volta per la pubblicità.
Ma le piacciono i libri per bambini ed è lì che a un certo punto va a cascare. Bene. (Emme Edizioni, Einaudi, Bompiani,Salani, Mondadori, Giunti, Editoriale Scienza) e premi ancora: Il Gigante delle Langhe 2004.
L’apprezzano ma con una etichetta (vedremo poi quale) difficile da staccare, fino a che... (calma! poi ce lo racconta lei).
La pittura è comunque nelle sue corde e mostre collettive e personali in Italia e all’estero sono a testimoniarlo con successo (Bruxelles, Angouleme, Lisbona).
Poliedrica Cinzia! dove lo trova il tempo? fra libri, allestimenti, pubblicità e soprattutto pittura (dove le mettiamo le mostre itineranti dedicate alle poesie di Cesare Pavese, di Ignazio Butitta – questa le è valso il Caran D’Ache  2003 per l’illustrazione- e alle canzoni di De André?).
E in aggiunta, Cinzia fa anche l’insegnante: lezioni e stage su fumetto e illustrazione in Italia (è docente di illustrazione e fumetto presso l’accademia Pictor di Torino) e all’estero.
Le piace.

Ma sentiamo il racconto di Cinzia.

Agli inizi ...
"Agli inizi della mia carriera fui fulminata da Norman Rockwell. (Norman Rockwell (1894-1978), grande pittore e illustratore del reale, legato al mondo dell'advertising americano e autore di innumerevoli copertine per importanti giornali come il Saturday Evening Post, Life e American Magazine. Il suo stile ha influenzato intere generazioni di illustratori, n.d.r.).
Lo so, è stato a lungo tacciato di esser troppo melenso e troppo americano, ma quello che mi sconvolse, travolse e catturò fu la sua grandiosa capacità di rendere i sentimenti e le sensazioni con le espressioni facciali e corporee. La mia attenzione nel disegno e, credo sia palese, è sempre andata alla figura. Sono pittrice di volti e di cose e Rockwell, con l’esaltazione e l’esagerazione delle espressioni, rappresentava per me il sublime."

La sua prima opera...
"La mia opera prima degna di questo nome è stata “Dimmi Dammi Dummi”, filastrocche giochi e scioglilingua di Silverio Pisu edito da Rizzoli nel 1977. Lì c’è tutto l’amore per Rockwell. Ero giovane (25 anni) e in alcuni casi mi sono lasciata prendere la mano, ma ancora ora l’immagine della “classe dei monelli” (che compare nel sito) è tra le più amate dal pubblico e anche io ancora la difenderei."

Per anni asseconda la sua vena realistica.... ma poi... la crisi
"Per anni ho assecondato la mia vena realistica. Ho fatto decine di copertine per la collana “Ex Libris” per la EL, con questo criterio pittorico. Poi, di colpo, da un giorno all’altro, ho percepito questa impostazione come una gabbia. Non riuscivo più ad esprimermi, e cosa più grave da un certo punto di vista , non potevo uscirne perché gli editori mi identificavano con quel modo di lavorare."

I tentativi di trovare altre vie ...
"Mondadori mi aveva affidato le copertine delle Baby Sitter (72 titoli) e la serie di Anastasia. (13 libri). Segno realistico popolare. Io volevo essere più sintetica e rivolgermi ai bambini, ma da Mondadori mi si diceva “No, tu sei adatta agli adolescenti”.
La gabbia era chiusa e in più quasi nessun altro editore voleva quel tipo di segno che mi connotava e mi stringeva.
A parte l’abbondanza di copertine, non avevo lavoro."

Il cambiamento...
"Alla tenera età di cinquant’anni ho deciso di fare un piccolo lavoro a rischio. E nonostante le difficoltà economiche che un progetto non commissionato comporta tentai. Con Anna Genni Miliotti volevamo metter in piedi una storia per piccolini tenera e forte. Nacque così Mattia e il suo gatto: lei ai testi, io alle illustrazioni. Proposto da noi. Non su commissione.
Chi non frequenta l’editoria non sa come sia difficile proporre un testo con le illustrazioni senza che gli sia stato richiesto.
Potrei raccontare come, dopo un libro riuscito, fatto su commissione, scelta e amata dallo scrittore con cui lavoravo, proposta e caldeggiata per le successive opere, sia stata invece cassata (non una sola volta). Gli editori vogliono essere loro a decidere il segno da incidere accanto al testo. A volte hanno ragione. Altre volte no.
In Giunti andò bene. Ci arrivammo grazie al fatto che Anna Genni è toscana e trovò la via di Firenze per Mattia e il suo gatto, che è un po’ il giro di boa nel cambiamento che mi prospettavo. L’accoglienza non fu immediata. Mi chiesero di adottare una tecnica diversa rispetto a quella proposta, perché fuori stile rispetto alle collane esistenti. Mi assoggettai. Ma alla fine mi presentai in redazione anche con gli originali. E gli originali ad acrilico secco affascinarono così tanto l’editor da far nascere una collana appositamente per fare uscire Mattia. La collana si chiama “le bollicine”.

Nuovi progetti
In uscita c’è un nuovo libro da Editoriale Scienza nella stessa collana di Mamma di pancia. Si intitolerà “Serena la mia amica”. Come il primo è su testo di Anna Genni Miliotti. Ci ho messo l’anima e il cuore. Sono contenta di come è. Non dico di più… Mi pare tenero forte e dolce. E dentro c’è anche il mio vecchio amore, il fumetto. Sarà una sorpresa.

A questo punto la rituale domanda su qual è il suo libro che Cinzia vuole vedere recensito in questa pagina pare scontata. Ma mica tanto. Lei dice di sì, che è proprio Mattia e il suo gatto, ma dopo avere sottolineato il suo grande amore per Mamma di pancia mamma di cuore (Editoriale Scienza), altro grande successo di Cinzia Ghigliano in tandem con Genni Miliotti: “il primo libro ad unire segno diverso, impaginazione e colore a modo mio. Acrilico forte, vicino al mio modo di dipingere libero e in più con degna veste grafica. (Libro cartonato, grande formato, pochi soldi, enormi soddisfazioni)”.


Mattia e il suo gatto è un libro (piccolo) che dipinge la felicità dell’infanzia. Forme e colori ad assecondarla. A ribadirla dalla mattina alla sera. Nel gesto quotidiano del gioco, nel riso (come risuona di buono quella risata) nella scoperta di sé (i ricci rossi come il pelo del gatto, gli occhi verdi in eterna "guardata", il profumo del cioccolato inspirato con voluttà).
Mattia è il piccolo eroe che incarna il bambino ai suoi primi passi nella realtà.
L’incontro dei limiti (non ancora il caffè che si beve papà, ma tante smorfie per consolarsi – in sequenza ah, uh, oh – adorabili!) è compensato da altre cose che il bambino può fare e sa fare, mettendo continuamente alla prova i suoi sensi, sondandoli: sentire, toccare, stringere, aprire chiudere... tirare la coda del gatto.
Ecco “l’altro”. Il mio gatto. Come si chiama, cosa fa – è come me non è come me... “Noi”, io e il mio gatto facciamo... cosa fa lui... cosa faccio io come fa lui, la pipì, per esempio - siamo maschi io e lui!, ma anche ron ron in braccio alla mamma, come fa lui in braccio a me.
Procedere per associazioni. La pronuncia di una parola spalanca una scena che ne produce un’altra....
Un’evoluzione, una crescita. Una spinta di quella parola a generare immagini di gridata felicità.


Anna Genni Miliotti, Cinzia Ghigliano, Mattia e il suo gatto, Giunti (“Bollicine”), 2005, p. 32, € 4,50.

Cinzia Ghigliano ha illustrato tantissimi libri.
Tralasciando i fumetti, ci troviamo a ordinare numerosissime serie: da quella recente del Folletto Bambilla scritta da Roberto Piumini (10 volumi, dal 2004 al 2006) pubblicata da Mondadori ad alcune altre, sempre della stessa casa editrice, di qualche anno fa: Anastasia Krupnik di Lois Lowry (l1999-2001; le copertine di 13 titoli ), Il club delle baby sitter (1999-2006; 72 titoli). Sempre per Mondadori, nella collana "I sassolini", Fiaba di vento fra i capelli di Tommaso di Carpegna Falconieri (2003) e Blu di luna di Virginia Hamilton (2005) e ben altri 16 altri volumi nella collana "Junior", alcuni dei quali di autori davvero importanti: Le paure di Concezione di Agnese Desarthe, La scelta di Isaac e Sotto lo stesso cielo di J. Howker, Papà non mi toccare di Ellen Howard, La bellissima vita di B. Preskine.
Ma Cinzia ha disegnato anche Brividi d'estate e Il gioco delle perle di drago di Patrizia Rossi (Bompiani), Un padre a ore - Mss Doubtfire di Anne Fine e una edizione di Abbaiare stanca di Daniel Pennac, entrambi per Salani.
I primi libri della collana "Ex Libris" di EL, dedicati agli adolescenti, li ha disegnati ancora lei: Aspettando la pioggia di Sheila Gordon, Spaccato in due di Michel Lucet, Ultima fermata capolinea! di S. Morgenstern. Per non dimenticare i bellissimi libri illustrati per Editoriale Scienza: il già citato Mamma di pancia e il recentissimo La mia vita tra i gorilla - Storia e storie di Dian Fossey di Vichi De Marchi (2006).
Tutto questo, solo per citare una piccola parte della produzione di Cinzia nell'editoria di libri per bambini e ragazzi.

link a Mamma di pancia mamma di cuore

Per conoscere altre opere di Cinzia Ghigliano: www.ghiglianocinzia.com

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambiniit, Aprile 2006)

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
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