le favole? sempre attuali

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico di Luis Sepúlveda, traduzione di Ilide Carmignani, illustrazioni di Simona Mulazzani, Guanda, 2012, 86 p., € 10,00.

In libreria, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico. A sedici anni dall'uscita di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, un nuova favola di Luis Sepúlveda, dedicata "alle nipotine e ai nipotini" e alla memoria del suo amatissimo gatto.

Il LIBRO. Ritorna nella nuova storia il tema che ha improntato il racconto della "gabbianella e del gatto...", sul valore universale dell'amicizia che ha il potere di infrangere barriere impensabili. Il ricorso è sempre al genere intramontabile della favola, perfetto nel districarsi dagli impacci imposti dalla realtà e risolutivo nell'indicare una morale. 
La favola, questa volta, prevede altri orizzonti d'ambientazione. Pochi ma significativi i riferimenti necessari a collocare geograficamente la storia. Non più Amburgo, porto di mare, invece Monaco, ancorata saldamente alle tradizioni di terra.

La nuova storia s'apre e si mantiene in una scena che è sempre la stessa. Ininfluente qualsiasi cambiamento. Una casa, un appartamento, un interno.
Entriamo.
Un bambino, un gatto. Max e Mix. Lo stesso, se si inverte l'ordine di apparizione. Gli amici sono su un piano di parità.
Un adolescente, un gatto. Max e Mix. Max esce più spesso. Mix vigila sulla sua uscita e sul suo ritorno. Dalla finestra di casa, guarda e VEDE.
Un giovane uomo, un gatto pienamente adulto. Max e Mix. I gatti crescono più velocemente degli uomini. Desiderosi entrambi di sperimentarsi nel mondo. Max esce di casa, Mix lo segue. Max apre una botola nel soffitto del bagno dell'appartamento e vi appoggia una scala. Mix può scorrazzare sui tetti. Libertà per entrambi. In assenza di Max, Mix vigila che i cereali  preferiti di Max non finiscano fra le grinfie dei topi. Gli amici si favoriscono reciprocamente. 
Un uomo nella pienezza degli anni, un gatto un po' avanti negli anni. Max e Mix. Max s'accorge che Mix non ci vede più bene. Il veterinario dice che è cieco. Max rimuove ogni ostacolo della casa, Mix si muove al sicuro, guidato da istinto. Gli amici si soccorrono nei momenti di difficoltà.

A irrompere nel corso del tempo e nella monotonia della scena - Max, spesso via per lavoro, Mix, solo con la sua buia solitudine in casa-, un personaggio in cerca di cereali e di un nome che non ha mai avuto. 
Mex si chiamerà il topo piovuto dalla libreria fra le zampe di Mix: Mex, a corredo dei nomi degli altri, Max e Mix, con un'altra vocale, e Mex perché messicano, evaso da una prigione di vetro del piano di sopra, assieme a numerosi suoi simili, che hanno trovato altra strada.
Mex, veloce come un cartone animato, ma non tanto da sfuggire a un gatto, sì cieco ma non sprovveduto come il gatto del cartone animato, implora Mix di risparmiarlo. Un po' guitto, un po' ingenuo, Mex che ha trovato finalmente una casa, s'accorda con Mix. Il topo avrà in abbondanza i cereali di Max e il gatto "la vista" del topo. Il sodalizio s'allarga anche a Max, messo a parte dall'ingegnoso miagolare di Mix dell'esistenza del topo. Tre amici.
La vita ritrova sapore per Mix. Aiutato dal topo, e col topo, Mix compirà imprese mirabolanti. Questo il quadro: Gatto volante di tetto in tetto, con topo abbarbicato e felice.

Toni smorzati, miagolii sottovoce, meditazioni. "Il gatto" questa volta riflette. "Il gatto" questa volta è filosofo.

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Novembre 2012)

 

 

 

        torna alla home page

ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

tutti i diritti riservati