A più di 36 anni di distanza, la strage di piazza Della Loggia a
Brescia del 28 maggio 1974 rimane impunita. Anche il terzo processo
non ha individuato i colpevoli. La corte di assise di Brescia ha
assolto i cinque imputati Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio
Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti per insufficienza di prove.
Brescia 16 Novembre 2010.
Suggeriamo ai ragazzi la lettura di questo romanzo, Quel giorno
pioveva di Paola Zannoner (qui, di seguito una recensione) perché il giorno, cui il romanzo
allude, è proprio quel 28 maggio 1974 a Brescia.
"....Trovare le idee e le parole per dirlo, compendiando
un’adolescenza e un’epoca fra le righe di un romanzo breve.
Sembrava
un giorno come gli altri, quel giorno. La mamma si alza presto,
compie i gesti che segnano di scrupolo e di puntualità la sua uscita
per la fabbrica. Ed è fuori. Anche la ragazzina s’adopera in tal
senso, sulla strada che dovrebbe portarla a destinazione. Salvo
l’intoppo. Che c’è. Il cane. Stramaledetto cane che scappa dalla
rete, e muta i tempi, cambia le carte in tavola. Il pullman se n’è
andato, e l’altro che viene dopo anche. Lei farà tardi a scuola. Non
ha l’ombrello. E a Brescia Quel giorno pioveva...
[...]
Procede, quasi flusso di coscienza, per associazioni, questo bel
romanzo di impegno civile e di riuscita letteraria: un’idea dà
impulso a un’altra idea e quella prende forma e posto, pronta ad
andarsene ogni volta esaurita la sua funzione, cedendo il passo a
un’altra ancora.
Con metodo, ad arte, escono i quadri di un’epoca, da un’angolazione
privata, un punto di vista privilegiato fra i molti (un’adolescente
smarrita): lo sguardo sugli anni Settanta, i miti, le speranze, le
mode, il clima di tensione sociale e politica. Fino al momento dello
scoppio della bomba. Fino alla conseguente sordità della testimone, che ha senso
narrativo ma diventa messaggio. Io c’ero, e così è finita.
Un’autobiografia finta (è un io che narra - ma finta così tanto per
davvero in tutti i suoi risvolti?) che porta di filato al punto. L’
appuntamento di una storia personale che incrocia un capitolo della
storia che riguarda tutti.
Quel giorno pioveva resta un giorno della storia d’Italia: 28
maggio 1974, piazza della Loggia, Brescia. Una manifestazione contro
la strategia della tensione; contro l’incalzante terrorismo,
bandiere rosse, proteste vibrate e canti. La bomba scoppiò, otto i
morti, centotre i feriti. Indagati di strage, gruppi di neofascisti.
Andati assolti dai processi che si avvicendarono dal 1974 al 1993.
E
i morti? e i feriti? e il danno e il veleno alla città e alla
nazione? Fra i misteri d’Italia. Ma forse vede giusto la ragazza del
romanzo, ricorrendo alla metafora della sordità che l’ha colpita:
“E’ come se percepissi i suoni con la loro ombra, e quest’ombra mi
dice che ciò che udiamo è solo ciò che vogliamo sentire. Perché
tutto il resto è come dentro una grande bolla che gira nello spazio
e cerca inutilmente di parlarci. E per il nostro silenzio sordo,
chiede giustizia”. (Dalla recensione di Rosella Picech da "Libri in
rassegna", Sfoglialibro, 2, 2002).
Quel giorno pioveva di Paola Zannoner è uscito nel 2002
in una edizione "Short" di Mondadori, ormai fuori catalogo, ma
ancora disponibile in alcuni bookshop del Web.
Il romanzo si può leggere, sempre con lo stesso titolo, anche in una
raccolta di racconti, Sopra l’acqua sotto il cielo
(Mondadori 2006; quattro racconti, quattro tappe emblematiche a
connotare con date precise la storia del Novecento italiano. Quattro
giornate “ufficiali”, quattro stagioni che compongono un anno,
dislocate in un secolo. Fra queste, la data del 28 maggio 1974. E
Quel giorno pioveva.