Non chiamarmi Cina!
di Luigi Ballerini, Giunti editore ("Extra"), 2013, p.144,
€ 10,00
Crescere e confrontarsi da molto vicino con culture e esperienze
lontane.
Il romanzo, che ha al centro la vicenda d’amore di due adolescenti,
affronta, più in generale, l'esigenza ormai ineludibile di trovare punti d’incontro per una convivenza civile
in una società multietnica.
E, in particolare, mette in gioco l’ulteriore
complicazione originata nei giovani dall’essere immigrati di seconda
generazione.
Il tema è sviluppato partendo da una storia piccola e intensa quale
può essere l’incontro d’amore di due ragazzi. Lui italiano di
Milano, lei cinese nata in Italia.
L’autore mette bene in luce la crisi d’identità che lacera il
sentimento di sé della ragazza, trattenuta in famiglia da antiche
consuetudini e da pregiudizi
atavici e al contempo protesa verso altre prospettive suggerite dalla
scuola, dalle amicizie, dalle esperienze quotidiane, che
contraddicono il credo di famiglia.
Da parte sua, il ragazzo è parimenti disorientato. I suoi interessi
lo condurrebbero in altra direzione ma la scoperta di un mondo che
non immaginava, e il carattere e la personale sensibilità della
ragazza lo irretiscono e lo confondono.
Non senza dolore, affiora il convincimento, in
entrambi i ragazzi, di dovere esplorare altre strade, crescere,
fortificarsi, ritrovarsi in una più certa "ragione di sé".
Il loro rapporto, che voleva essere un rapporto di unione e di amore
ha giovato a ciascuno di essi separatamente. Quindi è necessaria una
separazione. Fino a quando?
L’autore trae profitto dalla sua professione di psicanalista e scava
a fondo nella psicologia dei ragazzi, riuscendo magnificamente a
identificarne
i profili in evoluzione.
Questa la parte più riuscita del romanzo.
Perché ci fermiamo a questo punto "dell'elogio"?
Perché entrando nella "casa" del ragazzo,
ci si prospettano una famiglia e degli amici
idealizzati e la strabiliante proposta di un avvenire da sogno
televisivo. Che frenano un più compiuto consenso.
(di Rosella Picech, Alicenelpeasedeibambini.it, Settembre 2013)