uomini & animali
                                                                                                         

FILI D’ERBA, nuova collana dell'Editoriale Scienza, è inaugurata con due titoli La via degli elefanti e Le orme del Leone da Nicola Davis, (una donna, a dispetto del nome), autrice di punta della casa editrice, zoologa e convinta divulgatrice scientifica.
La Davis, per questi racconti, ispirati a verità, immaginati con soggetti che possono catturare l’attenzione dei ragazzi su temi importanti come la salvaguardia delle specie animali, la tutela del territorio e della natura, trae spunto dai suoi viaggi di ricerca e da “progetti di conservazione realizzati in tutto il mondo per proteggere gli animali in via di estinzione”.
Al centro dei brevi romanzi, “un bambino, un animale selvatico e l’incontro che segnerà il loro destino”.
 A complemento della narrazione, in appendice, spiegati in un linguaggio piano, chiaro, i motivi che inducono a una proficua alleanza uomini e animali, fatti salvi gli ambiti reciproci e le inderogabili difese da ricercarsi per gli uni e gli altri.

La via degli elefanti è un racconto ambientato nelle Colline Garo, India Nord Orientale. Un villaggio, una famiglia, una comunità radunata attorno alla famiglia di Wilen, un ragazzino colto nel momento cruciale del passaggio dall’infanzia all’adolescenza. E’ lui il perno attorno al quale gira la storia raccontata, che narra la verità di quelle terre e i drammi connessi alla deforestazione, al disorientamento degli elefanti e al pericolo della loro estinzione, generato dal conflitto fra uomini e animali che non riescono più a coabitare sulla stessa terra. Senza contare le calamità naturali che impoveriscono la popolazione e inducono gli speculatori ad approfittarne. Ed è così promosso un circolo vizioso che si può interrompere solo convertendone la tendenza, con progetti nuovi di sussistenza che non comportino una deforestazione definitiva.
Ogni tratto del ciclo descritto trova la sua rappresentazione in una messa in scena. La vita del villaggio, le gerarchie che la regolano, le tradizioni, sono vivacemente animate da una scrittura catturante e informata. Uomini, donne, bambini compongono un quadro in cui ciascuno ha il suo posto, un volto preciso, un’azione da svolgere. Attori principali, con ruoli caratterizzanti e finalizzati, sono comunque il ragazzino Wilen e suo nonno Jenak. Il futuro e il passato che si tendono la mano per la salvezza della terra che abitano.
Sono proprio Wilen e Jenak che si oppongono ai progetti distruttivi e interessati degli speculatori che corrompono anche membri della loro famiglia. E con passione e indomito coraggio si battono perché tutti, uomini e elefanti, ritrovino la loro “via”.

Le orme del leone. Nel secondo volume di “Fili d'erba”, una storia, ambientata nella Riserva del Niassa Africa Orientale, ispirata alla progressiva estinzione della famiglia del leone africano e ai temi connessi alla sua sopravvivenza. La necessità che i predatori di questa famiglia recuperino un habitat a loro vantaggio e non a discapito dell'uomo assume aspetti decisamente drammatici con risvolti di grande coinvolgimento emotivo, che non evitano la problematicità di interrogativi etici: salvare l'uomo oppure il leone?
E se si potessero “salvare” tutti e due?
Pedru è il ragazzino che nella savana perde un braccio “rubato” da un leone. La sua vita ne è sconvolta. Non potrà diventare un bravo cacciatore come il padre, non sarà più guardato dagli altri come Pedru. Gli amici si fanno cauti; gli adulti, compassionevoli. Per fortuna, Pedru ha un padre saggio e un maestro che non è da meno. Entrambi escogitano per Pedru strategie che possano ovviare alla sua menomazione. Esercizio fisico ed esercizio con l’altra mano. E Pedru scopre, disegnando sul quaderno, regalo del maestro, un talento che lo porterà lontano. Lontano dal risentimento, dal desiderio di vendetta che lo spingono a uccidere il leone.
Il filo conduttore del racconto è il punto di vista di Pedru, condiviso dalla piccola comunità che si è vista portare via dai leoni molti dei suoi membri. E’ che i leoni si sono trovati disorientati dall’espandersi della popolazione umana. L’uomo e il leone non hanno più i loro reciproci confini, i loro habitat. La riserva di caccia del leone sconfina fino alle case dell’uomo. Come l’uomo possa difendersi dal leone e il leone dall’uomo, Pedru e la sua comunità lo impareranno entrando in contatto con un gruppo di scienziati che educano le comunità locali alla coesistenza con i leoni.

In entrambi i racconti, Nicola Davis non perde mai di vista l’obiettivo di collana: educare l’uomo a convivere con l’animale, messe in atto le opportune strategie. Ma leggendo le storie di Wilen e di Pedru, catturati dall’abilità narrativa del loro andamento, ci si appassiona alla vita e alle vicende dei protagonisti, prendendovi parte emotivamente, come succede in qualsiasi altra storia che non abbia una seconda finalità. Ed è questo riscontro che ci fa dire che la mission del progetto editoriale ha fatto centro. 

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Giugno 2014)

 

   

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
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