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La Fattoria degli animali Fantastici  di Veronica Cossanteli, trad. di Guido Calza; ill. di Vanni Soru, Feltrinelli, 2015, 233 p. (Feltrinelli Kids), € 13,00; Età: da 9 anni.

Basilischi, draghi, unicorni nel corso dei secoli avevano spesso dovuto nascondersi ed erano diventati bravissimi. E così doveva essere successo a Mortifer (il basilisco il cui sguardo pietrificava ogni essere che innocentemente lo ricambiava). Lo disse la signora Lind a George Drake quando preoccupato arrivò a Wormery Farm interrogandola sulla sparizione del gatto dei suoi vicini di casa.
La notizia non lo tranquillizzò per niente, visto l'inciampo in un gatto di pietra avvenuto in occasione del suo primo viaggio alla fattoria, dove sperava di trovare lavoro per ricomprarsi la bicicletta che gli avevano rubata.

La piccola comunità in cui George viveva con la sua famiglia era in subbuglio per le progressive sparizioni di animali domestici. Accusato di simili nefandezze un mostro
, intravisto e sempre sfuggito. Doveva essere Mortifer, che aveva pensato di fare un giretto per la città, incrociando casualmente il suo sguardo fatale con cani, gatti, criceti, pietrificandoli.
Quell’alzata d’ingegno metteva in pericolo tutti gli abitanti di quell’arca della salvezza che era Wormery Farm - dodo, urobori, draghi, mammiferi antichi e consimili, non escluso un ragazzino alquanto strano- che la signora Lind aveva preservato
, sottraendoli alla sorte di tutti gli esseri sottoposti alla legge dell’evoluzione non certo per consegnarli allo stolto ragionare degli uomini, che in men che non si dica si sarebbero comportati come quella specie di "Crudelia De Mon" della matrigna di Prudence, la compagna di scuola di George. Ma non avevano messo in conto l’intraprendenza di George e Prudence decisi a tutelare a tutti i costi quel "lascito" prezioso che aveva scavalcato il tempo per essere ben custodito nella fattoria.

Una comicità alla Monty Python, un nuovo travolgente Hellzapoppin -un po' come in Alice nel paese delle meraviglie, un po’ come nelle fiabe che abbondano di streghe più cattive che buone, di draghi millenari che ne hanno viste di tutti i colori, trafitti persino da quella spada del Santo dall'identico nome di George che, per somma ironia, di cognome fa Drake. Anche se il drago di Wormery Farm fu battezzato con il nome di Gretel, forse in onore di quella bambina che ebbe a che fare col fuoco in cui spinse la strega cattiva che voleva fare arrosto il suo fratellino.

(di Rosella Picech, da LiBeR n.107)
 

   

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
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