romanzi / recensioni

L’equazione impossibile del destino di Elisa Puricelli Guerra, Einaudi Ragazzi (collana "Carta bianca"), p. 187, € 11.00

Molte le suggestioni  all'origine del romanzo.
Soffiano venti di classici d'infanzia attraverso l'assillo di un giardino segreto; Asimov con i suoi “nuovi mondi“ offre spunti notevoli a soluzioni altrimenti impossibili; la scienza si fa largo a più riprese, invocando spesso la celebre equazione di Einstein, per intriganti parallelismi; e, se è consentito ancora un accostamento,
  Alice sparisce un’altra volta dietro lo specchio.

Un giardino inselvatichito, abbandonato all’incuria, all'apparenza inespugnabile come le stanze chiuse a chiave della casa del suo misterioso tutore. Quel giardino la chiama, la tenta, la vuole.
Lei è l'orfana Hazel, curiosa, testarda, che a spada sguainata
 affronta la vita; lui è il gracile, timido Colin, ritroso, aggrappato alla certezza di formule matematiche.
Un incontro impossibile?
Per Colin, Hazel emana “una radiazione più rumorosa di quella dell'universo”, Hazel
 è decisa a espugnare la sua timidezza.
L’oscuro segreto che non fa rifiorire il giardino è lo stesso segreto che lega i due ragazzini in un rapporto inscindibile di diffidenza e amicizia amorevole.
E’ in una Londra contemporanea che si apre il teatro, avvolto dall’eco di storie passate, invocanti “un ritorno al futuro” attraverso una cospirazione.
Tutti i personaggi in commedia, nascosti sotto altre spoglie (il tutore, la governante, il giardiniere, la bibliotecaria, la stessa Hazel e Colin, a loro insaputa)
 sono in attesa di un riscatto finale, affidato all’intraprendenza di Hazel. Tutti legati da un comune destino con un conto in sospeso.
Molta suspense, il mistero a ogni voltare di pagina, ad avvertire il lettore che le cose non sono come sembrano. E in un modo eccezionale. Che implica un tempo che slitta con incredibile facilità (senza “macchina”, ma attraverso un fantasioso marchingegno) dal presente al passato e viceversa
  per  il compiersi di una catarsi.

Un'atmosfera d'antan, da vero “giardino segreto”, riporta il lettore alle emozioni di quella stagione, nella prima parte del romanzo. L'incanto che lo seduce subisce una deviazione, nei passaggi successivi, dominati da un impegno
  eccessivo, seppure ingegnoso, nel richiedere soccorso a scienza e fantascienza per risolvere il rebus che ha governato l’intero romanzo.


(di Rosella Picech, anticipazione della recensione che comparirà su LiBer n.106)

 

        torna alla home page

ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

tutti i diritti riservati