racconti e romanzi
 

Il dono dei magi di O.Henry (Orecchio acerbo, 2013), battendo il tempo sui regali di Natale, in libreria.

Alice Munro ha vinto il Nobel 2013. E “il racconto” ha rialzato il capo con orgoglio.

Il dono dei magi di O. Henry, illustrato da Ofra Amit, è un racconto breve.  E dal testo, esaltato nelle immagini, emerge la qualità elettiva del genere. La sintesi. Che non rinuncia al dettaglio. Anzi se ne serve spesso in modo risolutivo.

La storia è questa. Ed è una storia senza tempo. Perché è una storia che potrebbe accadere, essendo già accaduta. In un Natale che è già stato o che verrà. Purché ci siano ancora dei magi, saggi, disposti a molto amore e inaudita generosità.

Non sono serviti a Della i minuziosi calcoli di risparmio sulla spesa. I tempi sono così grami da suggerire un taglio persino al nome riportato sulla porta di casa. Natale è domani. E il regalo per Jim, il suo Jim adorato, molto lontano. Disperata, Della ricorre ancora una volta a un drastico taglio. I suoi lunghi bellissimi capelli saranno sacrificati all’acquisto di una preziosa catenina per l’orologio di Jim.

Parole messe al posto giusto,  immagini di pura passione, escogitate nella dominante del rosso,  a raccontarci dolore, rinuncia a un’identità ma confidenza nella saggezza riparatrice del tempo, che non può che far ricrescere i capelli e lenire le fatiche del vivere.
Ma pure in questo stato d’animo, il dubbio (inorridirà? capirà? gli piacerò ancora?) tormenta la giovane donna. Ripresa in tavole che ne certificano il cambiamento e simboleggiano l’ansia dell’attesa.
Poi, Jim arriva.
Com’è Jim?
 “Era molto magro e aveva un’aria pensierosa. Poverino, solo ventidue anni e già con il peso di una famiglia!  E aveva bisogno di un cappotto nuovo e di un paio di guanti”.
E’ solo così Jim?
Vediamo.
Jim deve essere educato e gentile. Ha misura nei gesti e nelle parole.  Anche quando varca la soglia, e si ferma “immobile come un setter che ha appena sentito l’odore della quaglia” di fronte alla moglie, affannata nelle sue rivelazioni, dice solo: “Ti sei tagliata i capelli?”.
L’ineguagliabile immagine letteraria del cacciatore che punta la sua preda e le immagini disegnate che si susseguono a interpretarla trovano una sorprendente spiegazione.
Jim porge a Della il suo regalo. Una parure di pettinini  d’avorio e pietre lucenti per quei meravigliosi capelli che Della ha tagliato e venduto per l’acquisto della catenina per l’orologio di Jim e Della porge a Jim  la catena per l’orologio che Jim ha venduto per poter acquistare i pettinini per Della.
Reciprocamente, per amore, Della e Jim, si sono sottratti a vicenda il regalo di Natale.
Un
coup de théâtre a sbalordire doppiamente il lettore.
Se infatti con i finali a sorpresa O.Henry (Greensboro, 11 settembre 1862 – New York City, 5 giugno 1910) aveva dimestichezza,  così non si può dire per la conclusione sincera di questo racconto, che potrebbe suonare un po’ troppo ” buona”, se a smorzarne la rotondità, con ironia e senso dell’umorismo, non intervenisse la battuta definitiva di Jim: “Della – disse – mettiamo via i nostri regali di Natale per un po’. Sono troppo belli per usarli adesso. Io ho venduto l’orologio per poterti comprare i pettinini. E ora suppongo che tu possa metter su le braciole”.

(di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Ottobre, 2013)

 

 

 

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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