racconti e romanzi

Federica Pellegrini è l'unica nuotatrice italiana, ed una delle poche europee, ad avere infranto il record del mondo in più di una specialità. È la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia d'oro nel nuoto alle Olimpiadi, nel 2008 a Pechino (nei 200 m stile libero).

Il libro. Diciamo prima di Pechino. Aspettando Pechino. Federica è già una diva, consacrata dai media. Interviste e gossip la inseguono. La vediamo tosta e candida, forte e determinata. Giovane, molto giovane. Ragazza. Sentirla da Marzullo indispettisce e intenerisce. Certa. Così certa da mettere qualche brivido.

A "ridimensionarla", provvedendo ad esaltarla in altro modo, negli entusiasmi e nei furori della giovinezza, nelle contraddizioni e nei tremori dell'età, provvede Federico Taddia, autore e conduttore di programmi televisivi, nonché di libri dedicati ai ragazzi. Come questo. Che propone una storia, un modo molto umano e molto eccezionale di stare al mondo, volendo il mondo, come succede quando si hanno vent'anni.

La forma scelta per catturare Federica e indurla a consegnarsi alla pagina scritta e motivarla a un dialogo, è una sorta di lunga seduta di autocoscienza, dilazionata nel tempo, intervallata da contributi diretti (pagine di diario, poesie, pensieri - suoi, scritti di sua propria mano, addirittura una sceneggiatura per un originale televisivo sulla anoressia).
Federico Taddia ci riesce. Si mette in gioco e duetta con la campionessa. Lei ci sta. Si mette in gioco anche lei. All'inizio, diffidente, molto ironica e poco convinta; in seguito, più confidente e convinta ma ancora ironica. Incontri fra i due tra un allenamento e l'altro. A Verona, a casa di Federica; a Spinea, dove vivono i suoi (la sua famiglia!, il suo argine, l'approdo sicuro dopo la vittoria e dopo la sconfitta).
Federica, civettando più con se stessa che con Federico, si  mette a nudo, progressivamente, sollecitata da provocazioni, ritiri, affondi.

Ne esce un'immagine più plausibile, di quella patinata voluta dai media. Per certi versi anche drammatica. Una ragazza in continua rincorsa di se stessa, per superare se stessa; competitiva, dura, ostinata, determinata. Una ragazza in gara con il suo corpo (risponde? non risponde? sente? non sente?, cosa vuol dire quel muscolo? è giusto che sia lì, così tonico? mi sta bene? ne va della mia femminilità, della mia bellezza?...).
Inesorabile la condotta: piscina 2 volte al giorno: 2 ore il mattino, 2 il pomeriggio; qualche volta di più. Vita ordinata, nessuna concessione.
Deve farcela.

Ce la fa ad Atene (Olimpiadi 2004, argento 200m stile libero: ha 16 anni!); ma a Montreal (2005), nonostante ripeta, in altro contesto (non più Olimpiadi ma Campionati del mondo) lo stesso risultato di Atene,  Federica, fatti i suoi terribili precisissimi calcoli, si sgomenta (ancora seconda, e con 7 dec./s di sotto, rispetto al tempo utile alla francese per vincere l'oro). 

E' la depressione. Ce la racconta nel percorso classico di chi la conosce. Dolorosa e pudica.
Ma c'è la famiglia (ci sono mamma papà fratellino), il suo baluardo, e c'è la sua tempra, la sua giovinezza. Una psicologa la prende per mano in questo nuovo percorso. Federica rinasce. Si piace di nuovo, si piace  di più. Riprende ad amare se stessa e il suo corpo (a "inciderlo" di simboli - un draghetto, un geroglifico antico, una fenice, tattoo come tacche di significato profondo: è lì che sono arrivata).
Vince ancora, vince di più. Fuori dal "sacro ring" della piscina, riprende, con allegria le sue "trasgressioni": il ballo di notte, i tacchi vertiginosi, le foto un po' osée; rivede anche la sua prima storia d'amore. Vive nell'acqua e fuor d'acqua. E' una ragazza.

Aspettando Pechino, così succedeva. A questa ragazza di Spinea, provincia di Venezia. Il resto, in parte si sa già (gloria all'Italia per la sua medaglia di Pechino, l'amore, le rivalità). Ma tutto il resto è ancora da scrivere. Federica ha vent'anni.
 

Federica Pellegrini con Federico Taddia, Mamma, posso farmi il piercing?, Fabbri Editori, 2007, p.120, € 14,00


ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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