MAGNIFICI ZEROTRE
Sono di stoffa e di morbida plastica, con buchi e inserti in
rilievo; sono di cartoncino robusto e smussato, organizzati per
pagine di immagini chiare e poche parole. Sono sicuri, certificati.
Sono per bebè che ancora succhiano il latte e per bambini svezzati,
sono per piccini che gattoni gattoni raggiungono l’oggetto del
desiderio: il gioco, il dolcetto e perché no? il libro. Sissignori,
il libro di cui parliamo, (di stoffa e di morbida plastica, con
buchi e inserti in rilievo...). Perchè il libro fa bene, fin dalla
più tenera età. Ormai lo dicono in molti -esperti qualificati,
pediatri attenti, bibliotecari inclinati all’infanzia, e le
associazioni in cui si riuniscono, per esempio “Nati per leggere”.
Lo sperimentano le mamme più accorte. Accanto alle cure e alle
coccole di ogni giorno, mettere il libro come gioco elettivo, fatto
da mamma e bambino -libro letto a voce alta e condiviso da mamma e
bambino- diventa accudimento completo. E’ come dire che il libro
entra nel novero dei beni che servono al bambino per crescere bene,
per svilupparsi in piena armonia. “Mens sana in corpore sano”. Non
lo dicevano forse anche gli antichi?
ZEROTRE s’ispira a questo modo d’intendere, introducendo un altro
concetto, ormai acquisito nella moderna psicologia, che ogni bambino
ha le sue tappe di crescita che differiscono da quelle di altri
bambini. Avanza, si ferma, avanza ancora, regredisce, si ferma,
avanza un po’ di più... con un ritmo tutto suo. Per questo, il
progetto accuratamente predisposto e realizzato da Emanuela
Bussolati e Antonella Vincenzi, in modo del tutto persuasivo sul
piano psicologico, in modo del tutto speciale sul piano narrativo,
si concretizza in una collana di libri scritti e illustrati da
autori di vaglia, pensata per un arco di tempo che va da zero a tre
anni -appunto Zerotre-, che invece di esprimere una preferenza
d’età, su ciascun volumetto indica un’inclinazione: “per chi ... ama
farsi cullare prima della nanna... per chi gioca con le manine e usa
la fantasia ... per chi ama giocare con le rime (qui siamo già
avanti...).
Vediamoli.
“Per
chi... ama farsi cullare prima della nanna”. Il lettino è ancora con
le sponde, pronte a proteggere, ancor meglio se festonate da una
morbida striscia imbottita, che ha questa funzione. Ma anche
un’altra. Si può chiudere a fisarmonica, e diventa libro, con le sue
pagine. Sul lato interno: in ciascuna pagina, un disegno con una
applicazione (di stoffa ovviamente) – una barchetta, una falce di
luna, un pesciolino, una casetta, un sonaglino -una tasca, un
appiglio, ancora una tasca ...- in cui riporre tutte le cose che
hanno accompagnato il bambino nella sua giornata: le calzine
(buonanotte calzine: c’è scritto), il ciuccio (buonanotte ciuccio),
il bavaglino...l’orsetto... il giocattolo. Una “cassettiera” aperta,
in bella mostra, in modo che il bambino veda tutte le sue cose lì
accanto a sé, nel momento in cui chiude gli occhi e le abbandona,
certo di ritrovarle e di ritrovarsi quando si sveglierà.
Sull’altro lato della striscia o del libro (dipende da come se ne
dispone): cicogne e marmotte, sirene, tigri, squali, pesciolini e
stelline... giocano in rima e nei disegni di un girotondo della
buonanotte.
Piccolo mondo fatti cullare, testi di Giusi Quarenghi,
illustrazioni di Emanuela Bussolati, Franco Panini Editore, 2008, p.10,
€ 19,50 (formato chiuso: 25x23; formato aperto: 125x23; di cotone,
con tasche, nastri e un orsetto; in una custodia di plastica
trasparente e cartoncino informativo).
“Per
chi... mangia da solo le prime pappe”. E mentre mangia, vuol far
mangiare anche il gattino, il cagnetto, il maialino, la coniglietta
e l’orsetto. Come? Così. Aiutato da un libretto di sensualissima
plastica che sembra seta, pronto ad offrire tutto ciò che occorre.
Pagine “aperte” “spalancate”, ogni pagina un buco sagomato, vere
bocche in attesa di pappa. Di chi? di coloratissimi, intriganti
animaletti (i summenzionati), che docili si piegano alle rime che li
decantano e al bambino che vuol far vedere anche a loro come
maneggia il cucchiaio. Da solo? Certo. Ma con l’aiuto di un piccolo
rosso aeroplano in cui infilarlo (il cucchiaio).. e alé....
Come faceva la mamma con me, adesso io faccio con voi!...
Viva la pappa!, testi e illustrazioni di Agostino Traini,
Franco Panini Edizioni, 2008, p.12, € 10,00 (formato chiuso:
16x14,5; di plastica seta atossica, con un aeroplanino in spugna
allegato, in una borsina di plastica trasparente e cartoncino
informativo.
“Per
chi... adora giocare con le manine e usare la fantasia”. La manina è
lì sulla pagina, un po’ in rilievo, vellutata e persuasiva, già
mobilitata alle trasformazioni successive dalla filastrocca che
l’accompagna. E’ il gioco delle dita (fai così anche tu!) che in
scenari diversi, di pagina in pagina, farà la mano muso di lupacchiotto, albero con ramoscelli, coccodrillo sazio e assonnato,
orecchie di coniglietto, cresta di gallo e coda di pappagallo,
orecchie di micio... Con tanti piccoli accorgimenti, per associare
forme e immagini, in un primo gioco interattivo, che dalla pagina
rimanda alla mano e dalla mano alla pagina.
Mano Manina, testi di Pietro Formentini, illustrazioni di
Francesca Crovara, Franco Panini Edizioni. 2008, p.14, € 7,00
(formato chiuso:16x14,50; materiale: cartoncino bianco plastificato
con sovrastampa di materiale vellutato; fuori testo: istruzioni per
i genitori).
Per
chi ... vuole una storia e poi un’altra e poi...”. Tante piccole
storie, raffigurate in piccole scene. Scene pulite, allegramente
illustrate, con bambini al centro, uno o al massimo due, quindi poco
affollate, per non disorientare un lettore esordiente, per
permettergli di entrare meglio in quel quadro e in quella storia.
Scene accompagnate, movimentate, “riempite” da un testo semplice,
buffo, di molto dialogo, a volte surreale e mai banale (lo legga e
lo commenti la mamma ad alta voce con il suo bambino).
Per i soggetti, si passa da bambini in gioco in giardino, al
bagnetto serale, al rapporto con parti del proprio corpo (in questo
caso i piedi) a storie di galline e pulcini, cicale, formiche, api,
ragni e libellule ma anche di giraffe, ippopotami e canguri
zuzzerelloni, per approdare al luogo canonico dell’amico segreto (ci
credereste? qui è un drago complice, rosso e gentile), al rapporto
con l’ombra che ci accompagna, alla caccia di suoni da conservare in
un barattolo ermetico. Il campionario prevede una sosta in una
storia congegnata in un testo un po’ misto, fatto di parole vere e
immagini che qualche volta le sostituiscono.
Storie piccole, testi di Chiara Carminati, illustrazioni di
Anna Maria Curti, Franco Panini Editore, 2008, p.32, € 11,00
(formato chiuso: 22x20; materiale: cartoncino bianco plastificato
con copertina fustellata; fuori testo, indicazioni per i genitori).
“Per
chi... ama giocare con rime colorate”. Per giochi di parole, per
rime che rincorrono le forme e i colori dei disegni, per sogni che
s’affidano alla pagina e come canti esultano dalla voce di chi
legge. Tiritere di sapore antico, ninne nanne più moderne. Queste.
Rime che per amore della rima vanno in capo al mondo, fanno
capriole, inventano giochi che solo le parole sanno fare. Ripetono e
si ripetono nella rima che chiude una storia, nel non senso che si
fa sensato in ciò che si dice. Per amore del ritmo, per amore del
suono.
Riquadri colorati, in tanto colore, le tiritere rincorrono paesaggi
di nebbie azzurrire, di nebbie rosate, che trovano strade dal
lettino di casa alla Cina, varcando arcobaleni che portano ai cieli
(di stelle, di pioggia, di neve). E poi non contente, cambiano
rotta. Esplorano il corpo (la testa, le spalle, le braccia, le mani,
la pancia, giù giù fino ai piedi). Entrano nel buio della notte,
attraversando tutti i suoi spaventosi spaventi. Emergono alle cose,
in un campionario esposto alla gloria del colore e alla suggestione
della rima. Attraversano una città immersa nei suoi simboli.
S’attardano nel tempo che passa, chiedendo clemenza al tempo che
mutevole cambia. Ripetono i versi degli animali. E infine si fanno
coraggio e si danno parola. Anzi “parole”. E le rivoltano da sotto
in su, tirandole di qua e di là, rompendole, riparandole.... “Rime
di latte, buone da bere/ Parole vecchie, parole vere/ Rima maestra,
rima matita/ Rima del mondo fra le tue dita/ Cuore profondo, batti
la vita/ La tiritera è infinita”.
Tiritere è stato scelto dalla Biblioteca Internazionale per Ragazzi
di Monaco di Baviera per essere inserito nell’edizione 2009 del
bollettino The White Ravens, che da oltre quindici anni seleziona e
giudica le migliori opere per l’infanzia di tutto il mondo.
Tiritere, testi di Bruno Tognolini, illustrazioni di
Antonella Abbatiello, Franco Panini edizioni, 2008, p. 32, € 11,00 (
materiale: cartoncino bianco plastificato, copertina fustellata;
fuori testo: indicazioni per i genitori).
“Per
chi... è in dolce attesa e per chi è tanto atteso”. Niente a che
vedere con gli altri album dell’attesa. Certo, anche qui ci sono
fotografie da inserire, disegnini da fare, pensierini da scrivere.
Ma c’è molto di più. Perché questo è proprio un libro che racconta
una storia, scritta e disegnata di disegni davvero bellissimi. E in
questo libro, e in questa storia, si creano spazi per inserire i
pezzi che mano a mano vanno a comporre la propria storia. Fin da
principio, se l’album è regalato alla mamma in attesa. Ma anche più
tardi. Magari ricostruendo a ritroso quando il bambino è più grande.
E proprio con il bambino, se è già in grado di partecipare,
collaborando.
Questo è un album che dà la possibilità al bambino di dare forma al
proprio albero genealogico, di rintracciare le sue proprie radici,
condotto per mano da mamma, che a sua volta si trova la strada
spianata da minuziose indicazioni.
Nel racconto fantastico di madre Terra e padre Cielo che diedero
vita a un elefante, generato dal loro amore, si snoda, di pari
passo, la vicenda di chi lo segue. Nelle pagine, dove spuntano
allegri i personaggi del racconto (stupiti, attoniti, felici,
generati da parole, disegni e collage) trovano posto anche i volti
di mamma, papà, del loro bambino, dei suoi fratelli più grandi, di
nonni, zii, cugini, e anche amici. La storia di quel bambino fin
dall’inizio, arricchita di ricordi e filastrocche, tappa per tappa,
nanne e giocattoli, pappe e capricci, bagnetti e dentini perduti,
prime parole, primi disegni... fino a tre anni.
Questa è la storia di..., testi di Emanuela Nava, disegni di Sophie
Fatus, Franco Panini edizioni, 2008, p.48, € 20,00 (formato chiuso:
26x23,5; materiale: cartoncino bianco plastificato con copertina
fustellata)
Tutti i volumi della collana sono costituiti da materiale
certificato con marchio CE.
Zerotre si è aggiudicata il Premio Andersen – il mondo dell’infanzia
2009, per la miglior collana.
In Zerotre, nuovi volumi in uscita per settembre 2009.