Mai se lo sarebbe immaginato. S’era abituato a Munari.
Sarebbe rimasto a bocca aperta davanti all’ardire di Altan. Ma
Gianni Rodari si sarebbe certamente innamorato delle sue
“favole a rovescio” nel segno di Nicoletta Costa.
L’idea semplice e eversiva di cambiare posto ai personaggi delle
fiabe, e modificare il corso della loro storia immortalata, era
per Rodari anche un modo di spingere i bambini già da subito,
già da piccoli, “a rimboccarsi le maniche”. A darsi da fare per
cambiare il mondo. Nel modo accorto che gli era proprio. Da buon
maestro. Facendoli ridere e pensare. Anzi, fermandosi nel bel
mezzo della storia rovesciata, dicendo loro, avanti, adesso
andate avanti voi.
Con i suoi disegni, Nicoletta Costa porta molto indietro
l’orologio dell’infanzia cui si rivolgeva il “favoloso Gianni”.
Ed è ai più piccoli che tende, facendosi messaggera del verbo
rodariano. Interpretandolo alla sua maniera. Incidendo la pagina
di forme e di colori che danno origine a un mondo di meraviglie.
Dove i bambini si soffermano, si compiacciono, si riconoscono.
Al ritmo impresso dalla parola di Rodari, collocata in frasi
brevi, preferibilmente in rima, Nicoletta Costa spalanca intera
la sua pagina.
C’era una volta... dice Gianni Rodari.
E Cappuccetto Rosso è diventata lupo, Biancaneve fa la matrigna
con i nani, la Bella Addormentata non vuol sapere
d’addormentarsi, il Principe ha cambiato idea, invece che
Cenerentola sposa la sorellastra, e così Cenerentola rimarrà per
sempre una servetta accanto al fuoco.
Quelle disegnate da Nicoletta Costa, sono pagine che hanno
bandito i personaggi della fiaba, facendo posto a bambini che si
travestono, inalberano l’aria dei grandi, la corona dei re;
sono
pagine ritagliate a misura di gioco, di scambio, e vi
confluiscono, rassicuranti, i soliti gatti, i curiosi uccellini,
le pentole della minestra, tutto il corredo che l’illustre
artista sa far uscire dal suo cappello di maga ad ogni nuova
esibizione.
Gianni Rodari (Omegna, 1920 - Roma, 1980), insegnante,
giornalista e scrittore di libri e programmi televisivi per
l’infanzia, notissimo in Italia come in molti paesi stranieri,
ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per i
ragazzi. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e
hanno ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio
Andersen Internazionale, massimo riconoscimento, equivalente a
un Premio Nobel della letteratura per l'infanzia, nel 1970.
Le sue opere sono pubblicate dal gruppo EL in molte edizioni. A
cominciare da quelle illustrate da Bruno Munari e da Altan, in
Einaudi Ragazzi (ricordiamo: Filastrocche in cielo e in terra
da cui è stato tratto il testo per queste Favole a
rovescio; Favole al telefono, Il pianeta
degli alberi di Natale, Il libro degli errori, La torta
in cielo, Novelle fatte a macchina, Prime fiabe e
filastrocche, C'era due volte il barone Lamberto) e,
più di recente, come questo di Nicoletta Costa, nel formato di
grandi albi illustrati dai maggiori illustratori italiani.
Nicoletta Costa.
Nata a Trieste nel 1953, Nicoletta Costa esordisce a soli dodici
anni con la Storia del pesciolino piccolo. Nel 1977 si
laurea in Architettura, ma dopo pochi anni lascia l'attività
professionale per dedicarsi a quella che è sempre stata la sua
grande passione: scrivere e illustrare libri per bambini.
Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi importantissimi
premi nazionali e internazionali, fra i quali il 1° Premio Catalonia d'Illustracciò
a Barcellona (1986); una targa al Golden Pen di Belgrado
(1988); Premio Andersen – Il Mondo per l'Infanzia (1989;1994);
Premio Il Gigante delle Langhe (2003).
Dopo l’esordio con La Coccinella, ha pubblicato con gli editori più
importanti, non solo italiani. I suoi libri in commercio sono oltre
200.
Gianni Rodari - Nicoletta Costa,
Le Favole a rovescio, Emme
Edizioni, 2008, p.25 , € 13,50
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