La casa si
spalanca nel cuore della vecchia quercia, ed è esultanza di
dolcezze. A cominciare dai colori. La casa di Fatina è rosa, in
tutte le tonalità del fiore; accenna al verde tenero, al lilla,
al giallo chiaro, solo in obbligo a una necessaria varietà.
Il libro si
apre, la prima e l’ultima di copertina combaciano, complice il
velcro, le due porte sono assicurate da un nastrino,
naturalmente rosa, anch’esso.
Tre, gli
ambienti grandi di luminosità rosata che accolgono Fatina: la
cucina, la camera da letto e il bagno. Il pop-up dischiude tutti
i suoi tesori: mobili che sono fiori, animaletti servizievoli e
parlanti, ronzii gentili prodighi di miele, elettrodomestici
efficienti e graziosi, doccia a campanula, poltrona di
convolvolo accogliente. Un libro che si apre a tre dimensioni.
In dote, per
completare la vie en rose di Fatina, una busta, borsetta firmata
(“Creazioni Bocciodirosa”) custodisce altri tesori fatati:
una bambola blu (l’unica nota dissonante di colore), un paio
di orecchini smarriti, lo specchio in cui si rimira la fatina,
abiti, la stufa da montare in cucina, tre volumetti : L’elfo
cordiale, libro di ricette, Ali &Bacchette, più altre
magiche cosette e Fiaba della buonanotte: tutto curato, tutto
rosato, tutto grazioso, in miniatura perfetta.
Fatina è
leggera, femminile, eterea. Che si accinga al ballo, o anche
alla toilette, che s’accosti ai fornelli o si guardi nello
specchio, è come ogni bambina desidererebbe essere almeno una
volta nella vita. Mamme non v’allarmate. Lasciate fare!
Perry Dann, La
magica casa delle fate, Mondadori, 2003, p.8, € 13,50
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