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per i
90 anni di Andrea Zanzotto
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La storia dello Zio
Tonto. Per il novantesimo compleanno di Andrea Zanzotto,
Corraini ristampa questa fiaba per bambini.
Un poeta italiano -un grande poeta, si chiama Andrea Zanzotto, e un
artista d'avanguardia, un pittore in cerca di dialoghi con la poesia
e la scienza -si chiama
Marco Nereo Rotelli, s'incontrano e fanno un bel libro.
Il libro s'intitola La storia dello Zio Tonto, da un lato;
La storia del Barba Zhucon dall'altro. E' scritto in italiano e
in dialetto (trevigiano - Zanzotto è di quelle parti). Lo pubblica
Corraini, editore di libri e di opere grafiche, molte delle quali
dedicate anche ai bambini. E' l'anno 1997. L'anno successivo c'è una
prima ristampa. La seconda ristampa è di quest'anno.
Quest'anno è il novantesimo compleanno del poeta e la casa editrice
lo vuol festeggiare riproponendo La storia dello Zio Tonto o
del Barba Zhucon (a seconda del lato del libro che si
preferisce).
Assecondando il tono e il ritmo del "c'era una volta", Zanzotto
racconta di un carnevale. Del desiderio di una madre e una figlia di
festeggiarlo a frittelle, del contrattempo che non ci voleva. Manca
la padella per farle. Quale migliore occasione di una vista allo Zio
Tonto, che di sicuro vorrà prestare la sua alle parenti?
La ragazza s'affretta nel bosco, dove lo zio "vecchio, strambo e
mago" vive in una "casaccia". Ed ecco, lì sulla pagina, uno
schizzo che usa matite, pastelli e acquerelli per dare volto,
cappello allungato (proprio da mago), occhi prestati da stelle
filanti e barba caprina, a quello zio che si chiama Zio Tonto. Che,
a ben vedere, proprio tonto non è, perché il Carnevale lo vuole
festeggiare anche lui e, manco a dirlo, proprio con quelle golose
frittelle che apparecchierà la mamma della ragazza. Sicuramente, le
frittelle le avrai anche tu, caro zio, promette di slancio la cara
nipote, le porterò io stessa appena Mamma le avrà scodellate.
Sappiamo che non sempre le promesse vengono mantenute, a maggior
ragione se si si tratta di fiabe che, per loro esigenze, s'aspettano
il tradimento.
E' questo anche il percorso della storia dello Zio Tonto,
apparentata a molte altre storie di tradizione. Indizi disseminati
ad arte per ripercorrere sentieri già battuti, ove s'incontrano
nuove cappuccetto rosso e nuovi lupi, dove si perpetrano inganni, e
le riparazioni non necessariamente avvengono a beneficio
dell'innocente.
La storia raccontata per parole e immagini da Zanzotto e Rotelli è
una fiaba, una di quelle tramandate dalla notte dei tempi, che alla
fine non hanno fine, e danno ad intendere che non finiscono mai,
perché si rincorrono. Come è dato vedere, volume alla mano, nella
ripresa e nella ripetizione di una versione della storia che si
rispecchia con parole e disegni nell'altra.
C'è anche da dire che il racconto, con i suoi vari corredi, viene
esaltato dalla pagina disegnata, che lo anticipa nei particolari,
attraverso opportune fessure, esse stesse fregio e racconto.
Autentici buchi che rivelano una piccola parte sfidando a
indovinare cosa mai sarà l'intero.
Andrea Zanzotto, La storia dello Zio Tonto o del Barba Zhucon,
immagini di Marco Nereo Rotelli, Corraini Editore, p.48, € 16,50