UN
NATALE VIVENTE NEL SUO PRESEPE
... Durante il cammino, commisurato a un giusto procedere, comparve a
suo tempo la stella e comparvero i Magi. E tutti ritrovarono
l'orientamento guidati da tanto fulgore. Fino alla notte della
nascita, quando dopo la messa di mezzanotte, la nonna completava il
suo miracolo...
Andare a Betlemme. Così intendeva la nonna il Natale. Bisognava
andare a Betlemme.
A questo si adoperava durante l'Avvento. Radunava
i bambini della famiglia, non prima di aver predisposto lo scenario
nel quale avviarli. Si serviva di muschio, sottratto al giardino, e
di materiali di scarto, imballaggi, vetri, schegge di specchi
conservati in casa, per allestire di avvallamenti, montagne, laghi,
corsi d'acqua, il paesaggio della Giudea.
Poi, dalla soffitta,
faceva discendere armenti e pastori, figurine di terracotta di
provenienza varia, alle quali accostava statuine di maggior pregio,
fra cui spiccavano un cacciatore e una dama pronta per il
ballo. Di questi diceva che potevano essere il papà e la mamma dei
bambini; ai nipotini riservava una veste più modesta, simile alla
creta di cui erano fatti i pastori.
Così collocati, tutti avanzavano
nel viaggio, che s'arricchiva di giorno in giorno di nuovi
personaggi, mentre il paesaggio mutava per questo progredire.
La brama di arrivare faceva barare i bambini, che di nascosto si
spostavano in avanti assieme alle statuine vere e a quelle che li
raffiguravano. La nonna interveniva a ristabilire i tempi.
Durante il cammino, commisurato a un giusto procedere, comparve a
suo tempo la stella e comparvero i Magi. E tutti ritrovarono
l'orientamento guidati da tanto fulgore. Fino alla notte della
nascita, quando dopo la messa di mezzanotte, la nonna completava il
suo miracolo. Di un Natale vivente nel suo presepe.
Il ricordo di quell'indimenticabile viaggio s'affaccia a una pagina
di vera poesia, che sposta le sue seduzioni dalla realtà della casa
con i suoi abitanti alla rappresentazione del presepe, e viceversa,
in una sovrapposizione di realtà diverse e dialoganti in un rimando
continuo, riuscito e struggente.
A inciderla, estendendola dai ricordi d'infanzia alla memoria di
giornate buie d'esilio, dove si ripeteva il miracolo del presepe
vivente, il poeta portoghese Manuel Alegre,
nell'accompagnamento delle illustrazioni di Katiuscya Dimartino,
compenetrate della visione di quello straordinario Natale.
Manuel Alegre, Una stella - Uma estrela,
illustrazioni di Katiuscya Dimartino, traduzione di M.L.Casati, Sinnos, 2010
p.64, € 14,00. Bilingue italiano/portoghese