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Maria e le cose dell’amore

 

Ho sorpreso la mia nipotina Maria di sette anni mentre leggeva il fumetto di “Valentina”. Sono la sua nonna Leonetta e di anni ne ho sessantatre. Ricordo il turbamento che ho provato quando l’ho letto da adulta. Non ho saputo far altro che chiedere a Maria perché lo leggesse. E lei mi ha risposto “Mi piace”.
Mi sono chiesta, e le chiedo, come si deve fare quando i bambini leggono cose per le quali non sono preparati. Grazie.
Leonetta, la nonna di Maria

Penso che lei si riferisca alla “Valentina” di Crepax. E immagino si stia chiedendo ancora che cosa intendesse Maria dicendo “mi piace”. Forse Maria intendeva dire proprio quello che ha detto: “mi piace”.

In genere quando pensiamo che i bambini “non sono ancora preparati”, denunciamo un nostro disagio, così come fa lei.

Lei dice di essersi sentita turbata dalla lettura di quel fumetto, che pure ha accostato da adulta. Le ha dato da pensare. La Valentina di Crepax dà da pensare. E’ donna di scelte autonome,  vive liberamente la sua sessualità, e il segno che la rappresenta e rappresenta le sue vicende graffia di sensualità e di erotismo la pagina su cui s’incide. Turba. Chissà se Maria si è sentita anche lei turbata nel modo che diciamo noi. Oppure se la sua attenzione si è soprattutto soffermata sulla bellezza di Valentina, sulle sue forme piacevoli. La bambina è sempre attenta alla donna, per sapere quello che sarà. Guardi come si comporta Anna per capire come può essere Maria.

Anna ha pressappoco l’età di Maria. E’ la protagonista di Anna e le cose dell’amore,  un libro che dice in modo un po’ speciale come si possono amare e rispettare i bambini. Prendendoli sul serio, dicendo loro la verità con parole che possono capire.

 

 

 

 

 

Kaat Vrancken
Anna e le cose dell'amore
Illustrazioni di AntonGionata Ferrari
Traduzione di Laura Pignatti
Postfazione di Antonio Faeti
Fabbri (I Delfini)
p. 112, € 6,46



“This will be an everlasting love”, dice la canzone che fa ballare mamma e la sua amica, nel racconto. Ma quale sarà l’amore eterno? Interrogativi espliciti e turbamenti impalpabili.  In capitoli brevi, corrispondenti alla sorpresa o alla prova riservate dalla vita quel giorno, escono a turno per Anna  la gioia di un regalo imprevisto come i seni di mamma nella vasca da bagno, l’incomprensibile motivo di non avere fratelli, l’interrogativo continuo sul motivetto (“…an everlasting love”), accompagnato dagli altri sulla felicità, sulle bugie, sul pisello del cane, sulla depressione di Olga, l’amica di mamma. Non sono estranei al racconto la vecchiaia e la morte.

L’autrice olandese ha una mano particolarmente felice nel toccare “le cose dell’amore” del libro di Anna. Tutto il suo racconto adotta un punto di vista e uno stile che molto s’avvicinano  al ragionamento dei bambini. Sullo sfondo stanno i genitori di Anna, allegri e pensosi, ironici e attenti, pronti a rispondere e intervenire. Da starli a guardare, da starli a sentire.

Piacerà a lei, Leonetta, il libro, e di sicuro anche a Maria. Glielo faccia leggere assieme alla sua mamma e al suo papà.                                 

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ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
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