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“Viaggiatori nel tempo” per il campo scout di Stefania
Buongiorno
cappellaio!
Il campo scout dura, il tempo a disposizione c’è, le storie da lei richieste esistono, il personaggio che fa al suo caso anche. Meglio se personaggi, amici, insieme. Le occasioni per identificarsi si moltiplicano, i caratteri si diversificano, i ragazzini scelgono. Una volta Joe, un’altra Sam, un’altra ancora Fred. Questi i membri del Trio davvero strepitoso che le propongo. Il Trio dei Viaggiatori nel Tempo, serie di grande successo che ha conquistato grandi e piccini in America e, approdata da noi, si spera possa avere identica sorte. La merita. Innanzitutto la formula, non così originale ma adatta ad innescare le storie. Un regalo, un libro, si rivela libro di autentiche magie. Di quelle che fanno andare a ritroso nel tempo. Che fanno vivere ai protagonisti quel tempo. Il medioevo dei Cavalieri della Tavola Rotonda; gli arrembaggi e le scorrerie per mare, la sepoltura di tesori, le nefandezze del pirata Barbanera; la conquista del West: indiani e cowboy, Bufalo Nero e Grande Orso, il generale Custer e le Giubbe Blu; la storia dell’uomo ai sui albori: prime comunità evolute (di donne), altre ancora arretrate (di uomini). In questi contesti capitano Joe, Sam e Fred. Stranieri, ogni volta, in una storia che conoscono solo attraverso i libri. Perché il Trio dei nostri (li possiamo chiamare familiarmente già così?) si distingue dai molti viaggiatori che, attraverso marchingegni narrativi più o meno simili, hanno infranto l’interdetto che indietro non si torna? Proviamo a dirne le ragioni.
Jon Scieszka I personaggi e i loro caratteri. Il proprietario del libro (Joe); il signor sotutto (Sam); l’ardito (Fred). Rispettivamente, il prudente, il saputo, l’intrepido. Di volta in volta in primo piano. A sfidare draghi e giganti, affrontare pirati di non proprio limpidi propositi, districarsi nei casi difficili di distinguere i buoni dai cattivi, fronteggiare il mondo ai suoi albori. Con senso dell’umorismo, gusto del comico, amore della battuta, documentati da dialoghi pronti per una sceneggiatura. Il bene e il male? si sa dove stanno. Con che rischio e fatica Joe “congela” il tempo per dare la possibilità a Bufalo Nero e alla sua tribù di sfuggire al Settimo Cavalleggeri! Se la necessità aguzza l’ingegno, è comunque il proposito di salvare una vita che porta ancora una volta nella tana del lupo i nostri piccoli amici. Sia chiaro, non hanno nulla di eroico i ragazzi del Trio, né lo vorrebbero avere. Amano troppo la parola e le sue sfumature, per essere tentati da azioni che diano accesso alla gloria. Figurarsi! Il successo di ogni loro missione nel tempo è affidato a uno schema, con le dovute varianti: a) desiderio che si realizza (capitare nel tempo prescelto); b) situazione critica (chi siete? da dove venite? vogliono sapere gli abitanti dell’epoca); c) dichiarazione, da parte dei protagonisti, di poteri eccezionali per essere accettati (siamo maghi); d) la prova (fate vedere!); e) la cilecca; f) l’altissimo rischio; g) lo scampato pericolo (grazie alla trovata, all’ingegno, alla superiorità di sapere); h) il vantaggio non dura; i) è solo il ritrovamento del libro nel posto e nel tempo concessi dal viaggio a risolvere il caso. Da decidersi, Stefania, dopo quanto detto, a prendere in mano anche Fare teatro (legga la risposta ai ragazzi di Riccò del Golfo, in questa stessa rubrica). Non prima però di aver apprezzato, e fatto apprezzare ai suoi scout, le straordinarie illustrazioni di Lane Smith che assecondano le avventure di questi divertentissimi Viaggiatori nel tempo. Gli altri volumi: Jon Scieszka, Il Buono, il Brutto, lo Sciocco, traduzione di Alessandra Orsi, illustrazioni di Lane Smith, Mondadori,2003, p.84, € 5,80 Jon Scieszka,
Mamma Neandertal,
traduzione di Alessandra Orsi, illustrazioni di Lane
Smith, |
ALICE
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