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Fare teatro con i ragazzi di Riccò del Golfo
Caro
cappellaio matto,
Il Cappellaio matto quando sorseggia il tè fa il suo giro in Internet. E questa volta scopre dove si trova Riccò del Golfo. E legge di feudi e di castelli, annidati sui rilievi fra il Golfo di La Spezia (eccolo il Golfo!) e le Cinque Terre, che adempiono alla loro storia molto medioevale, di accordi e disaccordi, passaggi di possesso, lotte con i genovesi per obblighi imposti, immunità e franchigie. Legge anche il seguito che ha portato al Comune d’oggi. Ma è quella storia di castelli, e di quello che celano e lasciano immaginare, ad intrigarlo. Potreste partire da qui, “caro gruppo di lettori non per caso: Giada, Elisa, Armando, Emanuela, Marina”, dalla vostra storia locale, ricercata nelle carte della biblioteca, per costruire un testo e trasferirlo nella messinscena. Oppure discostandovi dalla realtà storica, potreste prendere spunto proprio da quel “Golfo che non c’è”, per una trama surreale, di terra, di mare, di patrie un po’ di terra e un po’ di mare, in cui animare personaggi che ne sostengano le caratteristiche. E lasciando briglia sciolta alla fantasia, prendere scorciatoie, fare digressioni, sperimentare varianti. Ma poi decidere, scegliere il tema e il genere che più gli si attaglia. Comunque, siccome metter su teatro non è cosa che s’improvvisa (anche se voi qualche esperienza da quello che mi dite ce l’avete già), vi orienterei a un manuale, accessibile, fatto su misura per chi vuole fare teatro con i ragazzi, con i giovani, per vivere con loro un’esperienza formativa (a scuola, in biblioteca), oppure semplicemente divertirsi assieme a loro.
Paolo
Pivetti Fare Teatro di Paolo Pivetti, drammaturgo e regista, potrebbe fare al caso vostro. Il suo manuale propone un metodo per arrivare alla stesura di un testo per la scena, e scioglie i nodi principali che s’incontrano per la messinscena: 1) come si arriva alla stesura di un testo per una rappresentazione teatrale partendo da un libro di narrativa; 2) quali sono i libri più indicati per essere ridotti in forma teatrale; 3) come ci si deve comportare riguardo al testo originario. In aggiunta, visto che già conoscete (attraverso il testo di Piumini) la Nuova Biblioteca dei ragazzi delle Nuove Edizioni Romane, vi suggerirei due testi da attingere a quella collana e utilizzare per “i vostri teatri”: Il teatro di Aristofane raccontato ai ragazzi (Pietro Ferrari rivisita la satira pungente dell’antico drammaturgo riprendendo due delle sue più famose commedie: Gli Uccelli e Le Vespe); La secchia della discordia, libera riscrittura in forma teatrale, da parte di Alessandro Massobrio, del poema barocco di Alessandro Tassoni La secchia rapita. |
ALICE
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