Attaccati
alla mamma? No, alla terra. Non "mammoni" ma "terroni". I ragazzi
dell'Istituto Tecnico "Costa" di Lecce, legati alla loro terra,
per volerci rimanere e farla crescere, s'inventano un lavoro che non
c'è.
Dall’Istituto Tecnico Economico "Costa" di Lecce, riceviamo e
pubblichiamo:
" [...] Relativamente all’ultima uscita del ministro Cancellieri
secondo cui i giovani sono tutti dei “mammoni”, ci piace far notare
(anzi, non ci piace affatto) che qui, nel Salento, come nella
maggior parte del meridione, la stragrande maggioranza dei giovani
che cercano un lavoro sono ancora costretti ad emigrare (ebbene sì,
siamo ancora degli emigranti, alla faccia del restare attaccati alla
gonna di mammà).
Ogni anno migliaia di giovani meridionali, diplomati e laureati,
lasciano casa, amici e paese per recarsi al nord, in Europa e oltre,
in cerca di una possibile occupazione, posto fisso o flessibile che
sia.
Lo sappiamo bene noi che operiamo nel mondo della scuola e che, dopo
due mesi dal diploma, veniamo puntualmente informati sulle scelte
future dei nostri ex studenti (parliamo di quelli che hanno deciso
di non proseguire gli studi) e, anno dopo anno, restiamo con
quell’amaro in bocca causato da questa triste e persistente
condizione.
Ed è per dare una svolta a questa tendenza che, a partire da
settembre scorso e per i prossimi tre anni, gli studenti della 3B
dell’Istituto Costa di Lecce stanno lavorando per “inventarsi” un
lavoro nuovo, basato sullo “sfruttamento” del riconoscimento Unesco
della nostra sana e buona Dieta Mediterranea quale patrimonio
immateriale dell’umanità e sul rilancio dei prodotti della terra e
della cucina nostrana. L’intuizione dei giovani salentini è molto
semplice, ossia se si riuscisse a far comprendere al resto d’Italia
e al mondo intero (in primis Usa, Canada, Germania e Gran Bretagna)
che il meridione d’Italia è la culla della Dieta Mediterranea e che
i suoi prodotti e la sua cucina tradizionale rappresentano da sempre
uno dei regimi alimentari più sani e gustosi che ci siano, allora,
con l’incremento dell’interesse generale, si raggiungerebbero due
grandi risultati: in primo luogo si otterrebbe la valorizzazione e
la conseguente domanda economica dei prodotti (commercio); in
secondo luogo, aumenterebbe il numero di visitatori stranieri in
Italia interessati a gustare i nostri piatti e a scoprirne i segreti
(turismo). Se questo accadesse, commercio e turismo avrebbero
bisogno di un numero maggiore di operatori del settore che, tradotto
in lingua corrente, significa maggiore occupazione, per tutti ma
soprattutto per i giovani.
Per questo loro progetto gli studenti hanno creato e registrato
il brand ex novo “Dieta Med-Italiana” (non è altro che la
contrazione di Dieta Mediterranea Italiana) e opereranno nella
promozione di quella che chiamano la “tripla A”, che non è quella
decretata dalle agenzie di rating ma quella che viene fuori dalle
iniziali di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente.
Nella loro visione, quindi, il futuro lavoro, loro e dei loro
coetanei, si potrà esplicare attraverso:
1) il rilancio innovativo dell’agricoltura, dell’ittica e dei
relativi prodotti;
2) la valorizzazione, promozione e commercializzazione in tutto il
mondo del regime alimentare della Dieta Mediterranea “italiana”;
3) il rigoroso rispetto dell’ambiente.
I primi passi? L’utilizzo di siti web, blog e social network per
diffondere e far conoscere il progetto nel resto del mondo e
l’organizzazione in primavera di un grande evento, il “Festival
della Dieta Med-Italiana”, capace di convogliare giornalisti,
esperti, appassionati e curiosi, nazionali ed internazionali, là
dove la Dieta Med-Italiana si pratica da centinaia di anni.
Se è vero che “volere è potere”, allora questi giovani stanno
muovendo i primi passi verso quello che potrebbe essere l’inizio di
un cambiamento radicale.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro".
Istituto Tecnico Economico "Costa" …dal 1885, sempre un’idea
avanti"
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