Su Repubblica.it, i
risultati di una ricerca sui bambini e le nuove tecnologie.
In un articolo di oggi, 31 gennaio 2012, su Repubblica.it,
intitolato “La tecnologia? È quasi umana. Parola di "nativo
digitale", a firma di Giulia Belardelli, vengono riportati i
risultati di una ricerca condotta fra i bambini di età compresa fra
gli 8 e i 12 anni, residenti in Australia, Francia, Germania,
Sudafrica, Regno Unito e Usa, sul loro rapporto con le nuove
tecnologie, all’interno del progetto KIDS - Kids Innovation
Discovery Series iniziative, messo a punto dai ricercatori di una
piccola azienda di Boston, in collaborazione con il LEGO Learning
Institute.
"Si tratta di una serie di studi condotti nelle scuole di tutto il
mondo per farci insegnare qualcosa dai bambini", ha spiegato a
Repubblica.it Neela Sakaria, vicepresidente di Latitude, che
prosegue "... [i bambini] vedono la tecnologia come quasi umana e
sono capaci di concepire dispositivi, giochi e piattaforme
potenzialmente in grado di risolvere alcune delle sfide più grandi
del nostro tempo". ...
"Per farsi un'idea - aggiunge la Belardelli - basta dare un'occhiata
ai progetti pilota che fanno parte di questa serie: "Robots@School",
"Children's Future Requests for Computer and the Internet" e "Trash
to Treasure", una specie di gioco dove il tesoro, appunto, è
l'identificazione di nuove strategie di riciclo e gestione dei
rifiuti".
In particolare, al primo studio, Robots@School 2, prosegue
Belardelli, ai bambini è stato chiesto di immaginare una situazione
in cui i robot fossero parte integrante della quotidianità. Il
compito consisteva nell'inventare una storia (scritta, disegnata o
entrambe le cose) scegliendo di ambientarla in classe, a scuola
oppure a casa. Per interpretare le storie, i ricercatori hanno
evidenziato temi come la natura del rapporto umano-robot e il tipo
di attività condotte insieme.
Vedere i risultati conseguiti, riportati nell’articolo di
Repubblica.it
http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/01/31/news/tecnologia_bambini-28894398/