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a cura di Andrea Minoglio

Focus Junior- I diritti dei bambini




In vista della Giornata che commemora
e festeggia la Convenzione Internazionale
sui Diritti del Fanciullo, adottata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989,
con l’aiuto di questo volume, si  potrebbero intavolare
importanti discorsi a casa e a scuola.
Questo è un libro che va condiviso.
Dedicato ai ragazzi, non può prescindere
dalla mediazione dell’adulto.
Questo il motivo dell'inserimento in questa sezione.

       


Dallo stile interattivo di Focus Junior, rivista mensile e sito Internet, dedicato ai bambini e ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni, discendono altri prodotti editoriali.
Il carattere s’imprime anche a questo volume che per spiegare ai bambini quali sono i loro diritti coinvolge direttamente i bambini per far dire loro quali pensano siano i loro diritti.
Il diritto alla parola promosso dalla rivista attraverso 20 domande ha avuto più di mille risposte. Per l’esattezza 1329 bambini e ragazzi hanno dichiarato il loro punto di vista, che è riportato nelle pagine di Focus Junior – I diritti dei bambini.

Il materiale raccolto, confluito nel volume, rivela attraverso l’originalità o il conformismo delle risposte, molti dei condizionamenti che influenzano bambini e ragazzi a seconda dell’ambiente di provenienza.
Il metodo che si è seguito per ordinarlo passa attraverso tre grandi capitoli, animati dalla voce spontanea dei bambini, regolati dai pareri del giurista (“cosa dice la legge”) e dello psicologo (“cosa dice lo psicologo”), sdrammatizzati dalle vignette disseminate nelle pagine.

Le venti domande interrogano i bambini su quali pensano che siano i diritti di azione degli adulti (genitori e insegnanti) nei loro confronti, quali invece pensano che siano i loro propri diretti diritti e quali vorrebbero che fossero altri loro diritti.

Per esempio. Sul diritto allo schiaffo di genitori e insegnanti, messo in dubbio da molti ma sostenuto da altri, “no, perchè fa male” lo dicono in 16, mentre Irene (10 anni) dà un’altra motivazione: “No, capisco anche con le parole”. Sulla violazione del loro diario, i ragazzi sono categorici: è un coro di no non si fa, con qualche eccezione, come del resto sostiene la legge : “Sì ma senza esagerare”, pronunciandosi allo stesso modo anche sul controllo di movimento messo in atto dagli adulti nei confronti dei giovani. Sull’essere presi in giro, gli unici sì sono quelli di Anna (“sì, se con tenerezza e scherzando”) e di Dario (“Sì, perché li prendo in giro anch’io”) ma la legge questa volta è categorica e dice un drastico “No”.

Altro esempio. La risposta, in questo caso, è conseguente allo stimolo “E io ho il diritto di ...?”.
Mettere l’orecchino o rifare il naso? Fra i sì, la risposta di Giulia (12 anni): “Sì, perché è bello essere ribelli”; fra i no, quella di Elena (8 anni): “No perchè sono troppo bella”; in generale, comunque, al di là della serietà o della spiritosaggine delle risposte, i ragazzi riconoscono ai genitori il ruolo della scelta, come sottolinea lo psicologo nella sua dissertazione.
Ma il territorio esplorato mette in luce anche aspetti delicatissimi, come il diritto di cambiare religione o il rifiuto di fare cresima e comunione. Le risposte rivelano un certo grado di confusione, e non potrebbe essere altrimenti, visto che “la nostra società da un lato garantisce la libertà di culto e dall’altra non chiarisce come un ragazzo o un bambino possa esercitarla” come sottolineano il giurista e lo psicologo, ma sentiamo anche come si pronuncia Dario (10 anni): “Si (sottinteso io ho il diritto di...?, ndr), io sono laico ma mia mamma e mio papà sono stati battezzati quando erano poppanti  e, fino a prova contraria i poppanti non decidono! In un certo senso, i miei nonni hanno obbligato i miei genitori a essere credenti e, colmo dei colmi, loro non credono!”.

Quando s’arriva alla terza sezione, che si organizza attorno a uno stimolo propositivo (“vorrei avere il diritto di ...”), identificando alcuni soggetti (“amore, amici, tempo libero, cibo, soldi, animali, scuola, famiglia, corpo/vestiti ....”),  i desideri espressi spontaneamente dai ragazzi si prestano ad una riflessione generale sui diritti dei minori, come ben discetta il giurista, allargando il campo d’indagine, per mettere in luce il dettato costituzionale e l’interpretazione della giurisprudenza. 

Esiste anche una quarta ripartizione del libro, “Diritti negati”, che raccoglie le voci di  bambini e ragazzi immigrati, racconti di un’odissea di soprusi e violenze. Ogni storia è accompagnata da un commento “per saperne di più”, che ha la stessa funzione esplicativa degli interventi del giurista e dello psicologo pubblicati nelle altre sezioni.
L’ultima voce di “Diritti negati” è la voce struggente di Denisa, 5 anni, Pavia, Italia, una piccola Rom: “Ho 5 anni e una casa tra i topi”. Denisa disegna la casa, come la disegnano tutti i bambini, col sole nel cielo accanto a una nuvola. Ma in basso, da un lato, un minaccioso groviglio di rifiuti sembra prendere la rincorsa e puntare aggressivamente verso la casa; dall’altro lato, un topo, che potrebbe essere preso per cane nella rappresentazione di un idillio domestico, è solo un topo che s’avvicina alla preda. La testimonianza della bambina, agghiacciante come un film dell’orrore, è stata raccolta nel 2007  da Andrea Minoglio, curatore del volume, con l’aiuto di Giovanna, Giuliana  e altri volontari del Comitato Fuori Luogo.

Nell’ appendice del volume è riportato il testo della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. 

E’ chiaro che il raccordo e l’utilizzo dei testi che costituiscono le varie sezioni del volume non può che essere compiuto dagli adulti. A loro, il compito di trovare le vie più adatte al dialogo con figli e allievi.

Focus Junior – I diritti dei bambini, a cura di Andrea Minoglio, Mondadori, 2007, p. 220, € 12,00

                         
 

ALICE NEL PAESE DEI BAMBINI
ideazione, titoli e testi di Rosella Picech
realizzazione grafica di Lena Chiodaroli

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