IL GIOCO DELLA GUERRA- L'infanzia nelle cartoline del primo conflitto mondiale di Walter Fochesato (Interlinea, 2015).
Presentazione del libro alla Biblioteca De Amicis di Genova, Sala Emanuele Luzzati,
mercoledì 9 dicembre, ore 17.

Insieme all'autore interverranno Davide Finco, rivista LG Argomenti; Francesco Langella, direttore scientifico della Biblioteca De Amicis,direttore della rivista LG Argomenti; introduce Barbara Schiaffino, direttore di ANDERSEN.


A cento anni dal primo conflitto mondiale, Walter Fochesato - storico dell'illustrazione e coordinatore scientifico della rivista Andersen - pubblicando per la prima volta una collezione di cartoline d’epoca unica nel suo genere, affronta l’argomento da vari punti di vista: dal modello del piccolo guerriero (tra gioco della guerra e guerra per gioco) agli orfani, dal ruolo ben poco emancipato delle bambine ai «bambini che fanno le cose dei grandi», dagli scout al simbolo del salvadanaio. Gli esiti sono sorprendenti anche per l’osservatore odierno.
Con un’appendice sui personaggi di Antonio Rubino tra “Corriere dei Piccoli” e “Tradotta”.


WALTER FOCHESATO
 | Studioso di letteratura per l’infanzia e di storia dell’illustrazione è, da trent'anni, coordinatore scientifico del mensile ANDERSEN. Insegna al dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova e Storia dell’Illustrazione presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. È autore di numerosi libri, nonché di saggi comparsi in volumi collettivi, atti di convegno, introduzioni a volumi. Fra i suoi lavori più recenti: Auguri di Buon Natale. Arte e tradizione delle cartoline augurali  (2010); Raccontare la guerra. Libri per bambini e ragazzi (2011); Il gioco della guerra, L’infanzia nelle cartoline del primo conflitto mondiale (2015), tutti editi da Interlinea. Ha collaborato nel corso del tempo a quotidiani e periodici.  Ha curato l’organizzazione di numerose mostre e relativi cataloghi. È membro di diverse giurie di premi letterari e di illustrazione.

IL GIOCO DELLA GUERRA | L’infanzia nelle cartoline del Primo Conflitto Mondiale
 | di Walter Fochesato | Interlinea, Novara 2015 (pp. 160, euro 18,00).

(alcuni stralci dal capitolo introduttivo)

Come materiale d’indagine ho scelto prevalentemente la cartolina, dove l’infanzia viene spesso rappresentata e chiamata in gioco. Non paia strano questo affidarsi a un semplice rettangolo di carta. Facili da conservarsi, piacevoli a vedersi, economiche, da tempo oggetto di collezionismo, testimonianza personale, rapide nel giungere a destinazione, diffuse con capillarità: tutte qualità che ne decretano il successo. Senza, ovviamente, dimenticarsi che si tratta di immagini non solo materiali ma legate altresì alla formazione degli immaginari collettivi. 
(...)
Si può affermare che tutta questa vastissima produzione possa, per comodità, dividersi in alcune grandi categorie.Vi sono, intanto, quelle cartoline che si rivolgono direttamente ai combattenti per rafforzarne lo spirito e le motivazioni. Appelli al sacrificio, all’eroismo, la dolcezza del sacrificare la propria vita per la patria, le figure dei martiri come Cesare Battisti, Damiano Chiesa, Fabio Filzi o, più indietro nel tempo, come Guglielmo Oberdan.
(…)
Seconda categoria la rappresentazione del nemico: infido, traditore, ottuso, vigliacco e, ben presto, nel radicalizzarsi e prolungarsi dello scontro, crudele, perverso, barbaro, di una ferinità animale che diventa tara atavica, marchio indelebile di una razza.
(…)
Un’altra ampia tipologia tende a rappresentare il cosiddetto “fronte interno”. Gli appelli al sacrificio, sia pur piccolo e in apparenza irrilevante, al risparmio, al produrre meglio e di più. In questo senso trovano posto le numerose cartoline dedicate ai diversi prestiti di guerra (…) e anche tutte quelle cartoline dove viene rappresentata la famiglia in attesa (spose, madri, figli) o, attraverso le figure degli anziani, si intrecciano i rapporti fra le generazioni e si fa riferimento all’epica risorgimentale e garibaldina.
(…)
Vi è poi un ambito altrettanto vasto, legato alla rappresentazione della figura femminile. Spesso ad opera di grandi nomi dell’illustrazione e della cartellonistica pubblicitaria. (…) Qui il tema della guerra viene declinato facendo ricorso sovente al doppio senso (grafico e non) o alla metafora sessuale o, ancora, operando un passaggio dal lessico bellico a quello amoroso (missione segreta, zona pericolosa, attacco irresistibile, battaglia di trincea). Vi è però anche una dimensione più normale: coppie di innamorati o di amanti, eleganti e belle signore vestite alla moda, accenni di seduzione, gelosie e spasimi d’amore, malinconie e lampi di gioia. Quasi a rimarcare un bisogno di quotidianità, un fitto intrecciarsi di messaggi (soprattutto visivi) che potesse esorcizzare la guerra.

Per informazioni:
Biblioteca De Amicis, Magazzini del Cotone, 2° piano, Porto Antico - 16128 Genova
tel. 010 252237 – 265237, fax n. 010 252568
deamicis@comune.genova.it
 

 

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